Quanto costano le cause dei profughi sul diritto d'asilo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-02

I ricorsi presentati in gratuito patrocinio alle istanze di protezione internazionale saranno tantissimi nel 2016, dopo essere cresciuti anche l’anno precedente

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Le oltre 40 mila istanze di protezione internazionale rigettate nel 2015, ben 27 mila in più rispetto al 2014, rischiano infatti di finire per buona parte sui banchi dei tribunali italiani, alimentando ulteriormente il contenzioso civile da un lato e pesando sulle casse dello stato dall’altro. Lo scrive Italia Oggi in un articolo a firma di Gabriele Ventura.

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I numeri delle istanze sul diritto d’asilo (Italia Oggi, 2 marzo 2016)

La domanda di riconoscimento della protezione internazionale è riservata allo «straniero che intenda chiedere protezione dallo Stato italiano perché fugge da persecuzioni, torture o dalla guerra, anche se ha fatto ingresso in Italia in modo irregolare ed è privo di documenti. Il richiedente dovrà motivare nella domanda le circostanze di persecuzione o danno grave che ne hanno motivato la fuga. Gli agenti di questa persecuzione o danno grave possono essere lo Stato, partiti o organizzazioni che controllano lo Stato o una parte del suo territorio o soggetti non statuali qualora lo Stato, o chi lo controlla, non vogliano fornire protezione alla vittima di persecuzione o danno grave». Italia Oggi spiega che il problema riguarda i ricorsi in tribunale una volta che l’istanza è stata rigettata: vengono presentati da avvocati in gratuito patrocinio, che poi saranno pagati dallo Stato:

Sì, perché i ricorsi vengono presentati sistematicamente tramite lo strumento del gratuito patrocinio a spese dello stato. E considerando che la parcella dell’avvocato, per questo tipo di attività, si attesta di base sulle 600 euro (una nota del Tribunale di Milano determina un range tra i 650 e i 900 euro a seconda dell’attività svolta), la spesa per lo stato potrebbe superare i 10 milioni di euro l’anno solo in avvocati. La prova di questo nuovo filone di contenzioso arriva dai numeri «monstre» denunciati dalla maggior parte degli ordini degli avvocati nelle relazioni di inaugurazione dell’anno giudiziario, riguardo le istanze di ammissione per la protezione internazionale, che da sole hanno fatto salire le richieste totali di gratuito patrocinio almeno del 30% e spesso più del 50%.
Solo a Milano, nel 2015, le istanze per ricorsi contro il rigetto della domanda di asilo sono state 1.532, cinque volte superiori alle 390 del 2014. E in questi primi due mesi del 2016 siamo già a quota 500. Se si pensa che, in totale, le richieste di ammissione al patrocinio ricevute dal Coa di Milano sono salite del 40% nel 2015, passando da 4.404 a 6.171, si capisce il peso decisivo dei ricorsi contro il diniego di protezione internazionale. Non è da meno l’ordine di Bologna, dove le pratiche di immigrazione si sono più che triplicate, passando dalle 303 (su 1.390 istanze di ammissione) del 2014 alle 949 (su 2.685) del 2015.

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