Quanto ci costa ogni giorno Alitalia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-18

All’aeroporto ci sono un italiano, un tedesco, un francese. L’italiano magari arriva pure in orario, ma Alitalia gli costa un milione al giorno

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Qualche tempo fa Alitalia comprò pagine e pagine di giornali per segnalare che aveva migliorato di molto la puntualità dei suoi voli tanto da diventare “prima al mondo per puntualità”. Purtroppo per ragioni di spazio (…) nella pubblicità non si segnalava quanto costasse agli italiani la puntualità di Alitalia, visto che per raggiungere quei meravigliosi risultati si stava impiegando (come da 30 anni a questa parte) denaro pubblico.

Oggi Ettore Livini su Repubblica rimedia alla piccola dimenticanza di via della Magliana e segnala che attualmente la società vola in profondo rosso e brucia sul fronte operativo 330 mila euro al giorno, che sommati ad ammortamenti e interessi sul prestito ponte garantito dallo Stato portano le perdite quotidiane a quota 1,1 milioni: nel dettaglio 1.150.196 euro ogni 24 ore:

 Alitalia viaggia ancora controcorrente: il modello di business – concentrato sul breve e medio raggio – non funziona, i prezzi del carburante sono saliti di quasi 100 milioni. E ogni 24 ore di decolli e atterraggi nelle casse della società entrano 8,4 milioni ma ne escono (a livello di perdite nette) circa 9,5. La spunta voce per voce nasconde diverse sorprese.

Il costo degli stipendi del personale ad esempio, contrariamente a quanto si pensi, pesa solo per il 17% delle uscite totali (1,6 milioni al giorno) ed è in linea con quello dei concorrenti. La bolletta più salata è quella del carburante – cifra condizionata dalla variabile indipendente del prezzo del greggio – costato nel 2018 2,2 milioni ogni giorno, 100 mila euro in più rispetto al prezzo del pieno del 2017. Somma che quest’anno dovrebbe essere simile.

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Quanto ci costa ogni giorno Alitalia (La Repubblica, 18 maggio 2019)

Alitalia ha chiuso il 2018 con una perdita operativa di 121 milioni di euro. Molto meglio dei 282 dell’anno precedente, ma una cifra che non fotografa per intero il buco della compagnia: a completare il bilancio ci sono gli ammortamenti (le rate di spese annue per contabilizzare gli investimenti più importanti come gli aerei) pari nel 2017 in media 53 milioni a trimestre – 580 mila euro al giorno – e gli interessi.

Solo quelli sul prestito ponte sono 252 mila euro ogni 24 ore. Cifre che non vanno a mangiarsi per ora la liquidità del gruppo – in cassa c’erano a fine febbraio 483 milioni più circa 190 di depositi – ma che fanno parte integrante del buco della società e finiranno in mano o ai nuovi acquirenti (improbabile) o ai liquidatori della bad-company che resterà dopo la cessione.

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