Si potrà andare al mare da metà giugno e con il posto prenotato?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-28

I sindaci del G20s, il coordinamento tra le città balneari più importanti d’Italia, si sono schierati contro il governo che non ha dato nessuna indicazione sugli stabilimenti nel DPCM 26 aprile che inaugura la fase 2. E si sono detti pronti ad avviare iniziative di protesta a Palazzo Chigi

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La stagione balneare dovrebbe slittare alla seconda metà giugno. Il Messaggero spiega oggi che il Comune di Roma ora sta valutando l’ipotesi di far ripartire il settore del mare non prima del 16 giugno. Fino a quella data l’ordinanza della sindaca Raggi che dall’inizio dell’emergenza vieta l’accesso sulle spiagge del Lido sarà in vigore a suon di proroghe. Difficile pensare di poter posticipare l’avvio della stagione e nel frattempo aprire le spiagge che, complice il bel tempo, sarebbero situazioni ideali per assembramenti e ritrovi all’aperto.

Si potrà andare al mare da metà giugno e con il posto prenotato?

Il DPCM attualmente in vigore prevede che chi abita vicino al mare possa andare in spiaggia e fare il bagno,  purché «individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona», ma con le spiagge chiuse è impossibile raggiungere la riva. E oggi a Ostia le spiagge sono chiuse.

L’emergenza sanitaria ha complicato ancora di più una situazione già di per sé critica, quella relativa ai bagnini e ai servizi sulle spiagge libere di Ponente. Per questo tra le opzioni di “exit strategy” del Campidoglio c’è quella di poter affidare la pulizia degli arenili liberi ai vicini stabilimenti privati, oltre che di posticipare tutto al 16 giugno. Assembramenti da scongiurare sulle spiagge, dunque, ma anche lungo le sponde del fiume.

Le banchine del Tevere, già nei giorni scorsi, hanno registrato la presenza di persone che passeggiavano accanto al Tevere. Banchine e ponti che restano monitorati dalla polizia locale diRoma Capitale che più volte è intervenuta per invitare la gente a far rientro nelle proprie abitazioni. Contro gli assembramenti “fiumaroli” è stata la stessa Raggi a inviare alcune pattuglie dei vigili. Per l’assalto a Ostia,invece, si dovrà aspettare ancora qualche mese.

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Ma quello che succede a Roma non vale per il resto d’Italia. I sindaci del G20s, il coordinamento tra le città balneari più importanti d’Italia, si sono schierati contro il governo che non ha dato nessuna indicazione sugli stabilimenti nel DPCM 26 aprile che inaugura la fase 2. E si sono detti pronti ad avviare iniziative di protesta a Palazzo Chigi.

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