Quando si possono fare feste per i matrimoni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-10

Nella ristorazione inserito un paragrafo sulle cerimonie. Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro e mascherine. Possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato

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Il Messaggero oggi parla delle nuove linee guida che arriveranno dalle Regioni a partire da lunedì 15 giugno: oltre alla riapertura delle discoteche si potranno tornare a celebrare i ricevimenti nuziali e tornano anche i buffet ma serviti dai camerieri, anche se nel rispetto del distanziamento sociale:

Ma ecco come potranno ripartire in sicurezza da lunedì tutte le attività che finora sono rimaste chiuse. Nella ristorazione inserito un paragrafo sulle cerimonie. Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro e mascherine. Possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto. Nelle strutture turistico-ricettive all’aperto, durante l’attività fisica, non è obbligatorio l’uso della mascherina. I mezzi mobili (tende, roulotte, camper) dovranno essere posizionati all’interno di piazzole delimitate, in modo tale da garantire il rispetto delle misure di distanziamento tra i vari equipaggi, comunque non inferiore a 3 metri tra i 2 ingressi delle unità abitative.

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Purtroppo i seguaci del liscio dovranno attendere, così come gli amanti dei balli lenti – come del resto insegna anche Tapparella:

Il distanziamento di almeno 1,5 metri dovrà essere mantenuto «anche nel caso di utilizzo di accessori o pertinenze». Nei rifugi alpini è necessario individuare dei percorsi che non consentano l’incrocio tra persone. Nei campi estivi si dovrà prevedere, anche in questi contesti, la rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori e bambini, prevedere, come per i servizi per infanzia e adolescenza, la composizione dei gruppi di bambini il più possibile stabile nel tempo,evitando attività di intersezione tra gruppi diversi, mantenendo, inoltre, lo stesso personale a contatto con lo stesso gruppo di minori.

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