Attualità
La riapertura delle discoteche
neXtQuotidiano 10/06/2020
Anche nelle discoteche vale il divieto di assembramento e dunque «si devono riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato e garantire almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra chi accede alla pista da ballo
Le Regioni fissano le regole per la riapertura delle discoteche, che dovrebbe arrivare per il 15 giugno visto che da lunedì si potrà andare al cinema e a teatro, partecipare a eventi e convegni, scommettere e giocare a bingo anche se i numeri dicono che ormai quasi il 90% tra bar e ristoranti ha ripreso l’attività, mentre il 60% degli alberghi è ancora chiuso. Spiega oggi il Corriere della Sera:
Anche nelle discoteche vale il divieto di assembramento e dunque «si devono riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato e garantire almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra chi accede alla pista da ballo. Se possibile si devono organizzare percorsi separati per l’entrata e l’uscita». E chi vuole ballare potrà farlo solo «negli spazi esterni come giardini e terrazze». I clienti «dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina. Non è consentita la consumazione di bevande al banco».
Se le regole per cinema e teatri erano già state stabilite due settimane fa, quelle per i convegni sono state appena decise. Si prevede che «gli uditori e il personale addetto all’assistenza (accettazione, tecnici, tutor d’aula) dovranno indossare la mascherina per tutta la durata delle attività. Nelle aree poster bisogna riorganizzare gli spazi in modo da favorire il rispetto del distanziamento interpersonale, valutando il contingentamento degli accessi, e promuovere la fruizione in remoto del materiale da parte dei partecipanti. Eventuali materiali informativi e scientifici potranno essere resi disponibili preferibilmente in espositori con modalità self-service o ricorrendo a sistemi digitali».
La sfida dei locali pubblici dopo il lockdown passa da una riapertura pressoché totale. Secondo gli ultimi dati della Fipe soltanto il 3% dei ristoranti e il 2% dei bar non è tornato in attività. Questa voglia di ricominciare dei gestori non ha però avuto una risposta forte da parte dei clienti. Per i ristoranti il calo degli incassi supera il 54% rispetto ai mesi precedenti all’epidemia di Covid-19 e per i bar è del 49,9%.