Quando Salvini diceva che avrebbe votato Casellati anche al sesto scrutinio | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-28

E no, non lo ha detto alcuni giorni fa. Ma a mezzogiorno di oggi

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A volte capita di cambiare idea con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni. Ma un cambio di rotta nel giro di circa tre ore rischia di rappresentare un unicum per quel che riguarda la recente storia della politica italiana. Il protagonista di questa vicenda è Matteo Salvini che intorno a mezzogiorno di oggi, nel corso della sua conferenza stampa a Montecitorio, aveva annunciato il sostegno a Maria Elisabetta Alberti Casellati anche nel corso del sesto scrutinio in Aula. Ora, invece, la Lega ha dato l’ordine di astenersi dal voto.

Salvini diceva che avrebbe votato Casellati anche al sesto scrutinio

“Non è che fra le 12 e le 18 il presidente del Senato perda di autorevolezza. Se continueremo a votare Casellati anche alla sesta votazione? Questa è la mia idea”, aveva sentenziato il leader della Lega in conferenza stampa rispondendo alla domanda della giornalista di La7 Alessandra Sardoni sull’eventuale cambio di piano in caso di bocciatura nella conta interna attorno al nome della Presidente del Senato. Esperimento miseramente fallito: i franchi tiratori hanno fatto saltare il banco e all’interno della coalizione si è aperta una profonda ferita.

Poi, quando un altro giornalista ha chiesto se ci fosse un’asticella, un numero minimo di voti che avrebbe portato l’intera coalizione a virare su un altro nome abbandonando la candidatura di Casellati, Matteo Salvini ha risposto laconicamente: “Non ci sono asticelle, ma c’è una profonda ammirazione per chi a fronte di mezzo Parlamento che scappa dal voto per paura di perdere pezzi non entrando in Aula mancando di rispetto a Mattarella, Casellati e agli italiani va a contare 18 voti altrui”. Ma a fallire la conta era stato il centrodestra, con una forbice tra i 60 e i 70 franchi tiratori che hanno affossato quella candidata che doveva essere votata sia alla quinta che alla sesta votazione. Prima di richiamare tutti a quell’astensione che lo stesso segretario della Lega aveva definito, sempre alle 12 di oggi, “diserzione”. Eppure si cambia.

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