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Quando l’allievo non supera il maestro: via Pirlo, alla Juventus torna Allegri
Giorgio Saracino 27/05/2021
L’ex centrocampista della Juve e campione del mondo nel 2006 è giunto al termine di una stagione giudicata fallimentare: il quarto posto in classifica (strappato all’ultimo) e il percorso in Champions zoppicante lo hanno messo alle corde. Al posto suo, dopo due stagioni, arriva l’ex. Che è stato suo allenatore per anni sia in bianconero che al Milan
Solo due sere fa erano insieme allo Juventus Stadium. In questa immagine che li vede con gli scarpini ai piedi, uno contro l’altro e in due squadre diverse. Andrea Pirlo e Massimiliano Allegri, il passato e il presente dei bianconeri, contro nella partita del Cuore. Pierluigi Pardo, che quel match di beneficenza l’ha commentato, l’aveva fatto notare durante la telecronaca: “Questa immagine è significativa”, aveva detto. E già. Perché qualche rumor già voleva Allegri molto vicino alla panchina della Juventus, dopo due anni dall’addio (arrivederci?) con la famiglia Agnelli. Anche loro in campo (sia Andrea Agnelli che il cugino John Elkann). E chissà che questa non sia stata l’occasione per eliminare i vecchi rancori e provare a convincere l’ex a tornare a casa. I due -Allegri e Pirlo- si sono abbracciati, e forse già entrambi sapevano: Pirlo sapeva che ormai la sua esperienza fosse ai titoli di coda, Allegri che la società lo avesse ricontattato per rimettere a posto le cose e rilanciare (forse sarebbe meglio dire ricostruire) il progetto Juve, dopo una stagione fallimentare. Non diciamo “le stagioni fallimentari” solo perché almeno l’anno scorso i bianconeri la Serie A a casa l’hanno portata. Non come quest’anno, che invece hanno strappato il quarto posto (e quindi la Champions League) solo all’ultima giornata, e solo perché il Napoli quell’ultima gara non l’ha vinta.
L’addio di Paratici e il ritorno di Massimiliano Allegri al posto di Pirlo
Come scritto, in casa Juve c’è necessità di rinnovamento: addio a Buffon, addio a Cristiano Ronaldo (?), ipotetico addio a Chiellini, e Bonucci che dopo quell’anno da capitano al Milan ancora non è ben digerito dalla tifoseria. Insomma, la fine di un ciclo, con il quale però non si è raggiunto il vero traguardo, quello che ha convinto Andrea Agnelli a portare a Torino Cristiano Ronaldo: la Champions League. Non c’è l’ha fatta Maurizio Sarri, non ce l’ha fatta Andrea Pirlo. E chi era il deus ex machina di quest’operazione? Lo stesso che -dicono- abbia messo i bastoni fra le ruote al rapporto tra Allegri e la Juventus: Fabio Paratici. Il dirigente che ha portato CR7, l’uomo che voleva far arrivare anche Luis Suarez (si sa poi come è finita). Ex compagno di Giuseppe Marotta, che invece non voleva il portoghese in squadra e che infatti poi ha rotto con la società (oggi è all’Inter). Ecco, lui che aveva rotto con Allegri, da ieri non fa più parte della dirigenza del club. Proprio ieri lo ha annunciato la Juve. Proprio oggi torna Allegri. Un caso? I più dicono di no. E, siccome il momento di fare i conti con la realtà è arrivato -e cioè che Pirlo forse non aveva le carte in regola per allenare la prima squadra della Juve (ricordiamo che il giorno prima di questa decisione era stato annunciato in conferenza stampa che diventasse il mister della primavera)- Andrea Pirlo è pronto a ridare il testimone a Massimiliano Allegri. Che, è bene dirlo, è stato il suo stesso allenatore per molti anni. Insieme hanno conquistato diversi successi sia alla Juventus che al Milan. A volte si parla di allievi che superano i maestri: questo non è uno di quei casi. La palla quindi torna alla saggezza e all’esperienza, lì dove la gioventù ha fallito. Una triste parentesi per Pirlo, che però di certo saprà come ripartire. E ad Allegri le redini del carro.