Quando i migranti portano legalità (e infastidiscono gli spacciatori)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-09-12

Una lettera firmata su Repubblica di oggi proveniente da Messina: Il testo della lettera: MESSINA, quartiere Bisconte. Un quartierenon facile, povero e malfamato. Su decisionedella prefettura, tra qualche settimana riaprirà la caserma Gasparro per accogliere alcunimigranti salvati nell’operazione Mare Nostrum. La notte del 4 settembre, un’auto con una tanica di carburante a bordo è stata …

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Una lettera firmata su Repubblica di oggi proveniente da Messina:
migrante legalità
Il testo della lettera:

MESSINA, quartiere Bisconte. Un quartierenon facile, povero e malfamato. Su decisionedella prefettura, tra qualche settimana riaprirà la caserma Gasparro per accogliere alcunimigranti salvati nell’operazione Mare Nostrum. La notte del 4 settembre, un’auto con una tanica di carburante a bordo è stata lanciata contro la caserma. Subito dopo sonoanche stati sparati 5 colpi di pistola control’auto che si è incendiata. Secondo la polizia,l’ipotesi più accreditata del gesto è quella di«un’intimidazione per far desistere le istituzionidal portare nella caserma i profughi: conla presenza delle forze dell’ordine i criminalinon riescono a organizzare lo spaccio di droga». Sembra quasi una notizia comica-grottesca,invece è una paradossale realtà: per garantire la legalità e il controllo di un territorio serva la presenza dei migranti. A questo punto,da cittadino messinese e italiano, mi auguroche i migranti vengano accolti in tutti iquartieri malfamati di Messina e d’Italia. Magarisarà la volta buona che gli africani salvinoQuarto Oggiaro, che i palestinesi cambinoScampia, che i siriani risveglino Zen, che l’Italiadiventi più giusta.

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