Politica
Putin dice che non ritirerà le truppe senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass
Massimiliano Cassano 26/04/2022
In un colloquio a Mosca con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, Vladimir Putin detta le condizioni della pace e nega i massacri dell’esercito russo a Bucha e Mariupol
“I colloqui vanno avanti, si tengono online, speriamo ci siano risultati positivi. Ma senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina”: in un colloquio a Mosca con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, Vladimir Putin detta le condizioni della resa pur assicurando che i colloqui con Kyiv “proseguono”. L’incontro tra i due si sta tenendo in queste ore e il presidente della Federazione russa ci ha tenuto ha precisare che il suo Paese “ha sempre sostenuto l’Onu” e “sempre lo sosterrà in quanto si tratta di una “organizzazione universale”. Come riporta la Tass, Putin ha dichiarato che “la Russia, in quanto uno dei paesi fondatori delle Nazioni Unite e membro permanente del Consiglio di sicurezza, ha sempre sostenuto questa organizzazione universale unica nel suo genere, non esiste un’altra organizzazione del genere nella comunità internazionale”.
Putin dice che non ritirerà le truppe senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass
Secondo il leader del Cremlino “i partner dell’Ucraina avevano concordato a Istanbul di lasciare fuori dai negoziati la Crimea, il Donbass e il nostro riconoscimento delle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk”, ma adesso avrebbero “cambiato drasticamente linea”. A mescolare le carte in tavola la scoperta degli orrori a Bucha, periferia di Kyiv, che però per Mosca sono “una provocazione” nella quale l’esercito russo “non c’entrava nulla”. “Ci aspettiamo ancora colloqui – ha concluso Putin – e speriamo di poter raggiungere un accordo attraverso i canali diplomatici”. Guterres era volato in Russia come “ambasciatore di pace” proponendo la creazione di un gruppo trilaterale formato dalle Nazioni Unite, da Kyiv e da Mosca per risolvere la crisi umanitaria in Ucraina. Il gruppo di contatto potrebbe garantire, ad esempio, la sicurezza dei corridoi per evacuare la popolazione dalle città assediate, in particolare da Mariupol e dall’acciaieria Azovstal. Ma accusando i combattenti ucraini di ”nascondersi dietro” ai civili proprio ad Azovstal, Putin ha detto a Guterres che più di 100mila persone hanno lasciato Mariupol ”libere di andare dove volevano”, ovvero ”alcune in Russia, alcune in Ucraina”. E ”ti hanno mentito – ha aggiunto – quando ti hanno detto i corridoi umanitari russi non funzionano. Stanno funzionando secondo il nostro sistema”.