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Per Putin l’embargo europeo al petrolio russo dell’Europa sarebbe un “suicidio energetico”

Massimiliano Cassano 17/05/2022

Parlando durante un incontro con i rappresentati delle industrie petrolifere nazionali, Vladimir Putin ha affermato che un eventuale embargo al petrolio russo costituirebbe per l’Europa un “suicidio energetico”

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In caso di un embargo al petrolio russo, “l’Europa sarà la regione con il più alto costo dei prezzi dell’energia”: una sorta di “suicidio energetico”, per il presidente della Federazione russa Vladimir Putin, che parlando durante un incontro con i rappresentati delle industrie petrolifere nazionali ha rassicurato i suoi funzionari a scapito dell’Occidente, che “cerca di scaricarla su di noi (russi, ndr) i motivi dell’aumento dei costi “provando a nascondere i propri errori sistemici”. Nel lungo termine – ha aggiunto Putin – l’Ue ne subirà le conseguenze, creando un danno alla sua stessa economia imponendo sanzioni “sotto pressione degli Stati Uniti”.

Per Putin l’embargo europeo al petrolio russo dell’Europa sarebbe un “suicidio energetico”

Sanzioni che hanno fatto schizzare il prezzo dei prodotti petroliferi. Il presidente russo ha infine affermato che “l’Occidente collettivo, come lo chiamo io, ha ignorato le preoccupazioni legittime in ambito di sicurezza e ha promosso e sostenuto negli anni elementi neofascisti e nazisti nella leadership di Kyiv”. Intanto il Cremlino ha anche parlato della guerra sul campo, con particolare riferimento alla situazione a Mariupol: “I combattenti dell’acciaieria Azovstal saranno trattati in linea con le leggi internazionali”, ha rassicurato il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Bbc. Nessuna risposta però alla domanda se i soldati ucraini saranno trattati come criminali di guerra o come prigionieri di guerra: “Il presidente Putin ha garantito che saranno trattati in linea con le leggi internazionali in materia”.

Le sorti dei militari ucraini che hanno difeso Mariupol

Il riferimento è agli oltre 250 militari ucraini, tra cui 51 feriti provenienti da Azovstal, che secondo quanto dichiarato dal quartiere generale dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr) citato dall’agenzia di stampa russa Interfax  si sarebbero “arresi”. Lo stato maggiore delle forze armate ucraine citato da Ukrinform ha invece lodato i difensori di Mariupol: “Sono gli eroi del nostro tempo. Sono per sempre nella storia. Mentre tenevano posizioni su Azovstal, hanno impedito all’esercito russo di trasferire fino a 17 battaglioni tattici, circa 20.000 soldati in altre aree, e impedito la conquista rapida di Zaporizhzhia”.

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