Perché in Puglia le scuole aprono il 24 settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-03

Questa è la data fissata dalla Regione Puglia per la riapertura delle scuole e quindi ci saranno 12 settimane in cui le scuole, gli uffici scolastici e gli enti locali dovranno trovare soluzioni concrete alle prescrizioni imposte dal ministero dell’Istruzione

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Non il 14 ma il 24 settembre. Questa è la data fissata dalla Regione Puglia per la riapertura delle scuole e quindi ci saranno 12 settimane in cui le scuole, gli uffici scolastici e gli enti locali dovranno trovare soluzioni concrete alle prescrizioni imposte dal ministero dell’Istruzione. Spiega oggi Repubblica Bari:

Il calendario scolastico è stato approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Sebastiano Leo. Si parte il 24 settembre (dieci giorni dopo la data indicata dalla ministra Lucia Azzolina, visto che le elezioni regionali dovrebbero essere indette per il 20 e 21) per chiudere l’11 giugno 2021 dopo 202 giorni di lezione. La scelta di rimandare — ha ripetuto Leo — è l’unica compatibile con le elezioni regionali. Con l’autonomia qualche scuola potrebbe scegliere di anticipare, ma non sarà facile: dal primo settembre gli istituti dovranno essere comunque pronti ad accogliere i ragazzi per i corsi di  recupero.

Oltre alle festività nazionali, studenti a casa il 7 dicembre,dal 23 dicembre al 6 gennaio (vacanze natalizie) e dal primo al 6 aprile (Pasqua). Per le scuole dell’infanzia il termine è fissato al 30 giugno. Da giorni i dirigenti scolastici sono impegnati a fotografare lo stato delle scuole e il fabbisogno del personale (docenti e collaboratori), che l’Usr dovrà inviare al ministero per avere i fondi e una parte dei 50 mila insegnanti da assumere in Italia.

linee guida ritorno a scuola 14 settembre
Le linee guida per il ritorno a scuola a settembre (La Repubblica, 27 giugno 2020)

D’altro canto spulciando l’anagrafe dell’edilizia scolastica (non completa) si scopre che la metà dei 2 mila 458 edifici censiti è stata costruita dopo gli anni Settanta e poco meno di 300 prima della Seconda guerra mondiale.

Fra le scuole attive, quasi 1.500 non hanno il certificato di agibilità, più di 900 sono senza collaudo statico e in 1.590 manca il documento di prevenzioni incendi. Gli edifici dotati del documento relativo ai rischi e alle misure di prevenzione per la salute e la sicurezza sono 1.720, mentre in 723 casi il certificato manca. Le strutture antisismiche sono appena 97  contro le 2 mila 361 che sono state progettate prima della attuale legislazione e mai adeguate. In tre mesi questo patrimonio edilizio dovrà diventare conforme alle norme anti-Covid: una vera e propria impresa.

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