Fatti
Lo sciopero della fame dei promotori del referendum sulla cannabis
Massimiliano Cassano 26/09/2021
Marco Cappato, Riccardo Magi e altri quattro del comitato promotore del referendum sulla cannabis annunciano lo sciopero della fame: protestano contro la mancata proroga al 31 ottobre per la consegna delle firme in Cassazione
Questa mattina una delegazione dei promotori del Referendum Cannabis legale composta da Antonella Soldo, Marco Perduca e Franco Corleone ha presentato un appello pubblico al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella circa la “discriminazione” che il quesito sulla pianta illegale sta subendo. “Ci rivolgiamo a Lei, garante dei diritti fondamentali della Costituzione, perché sia impedita una violazione della volontà di 600.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto una richiesta di referendum per cancellare alcune norme della legge antidroga 309/90”, si legge nella lettera consegnata dal comitato referendario alla segreteria del Quirinale. Per questo motivo dalla mezzanotte di oggi Marco Perduca, Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, Franco Corleone di Società della Ragione, Riccardo Magi di +Europa, Leonardo Fiorentini di Forum Droghe, Giulia Crivellini di Radicali italiani, inizieranno uno sciopero della fame.
Il riferimento è alla richiesta, per ora rimasta senza risposta, di prorogare al 31 di ottobre il termine per la consegna in Cassazione delle firme di chi ha aderito alla campagna referendaria, vista la dilatazione dei tempi per la registrazione dei certificati elettorali dovuta agli uffici comunali, ingolfati dai ranghi ridotti causa pandemia e dal
“In conseguenza dello stato di emergenza sanitaria – si legge ancora nell’appello al Capo dello Stato che annuncia lo sciopero – è stato previsto uno slittamento dei termini della procedura al 31 ottobre. Un’interpretazione capziosa ritiene non applicabile questa previsione a chi, come noi, ha depositato la richiesta in Cassazione nel mese di settembre. La nostra colpa consisterebbe nell’adesione massiccia e straordinaria per la legalizzazione del consumo di cannabis e il paradosso inaccettabile si realizzerebbe dando un mese in più a chi ha avuto a disposizione tre mesi per la raccolta e non a chi ha avuto un solo mese”. Gli altri referendum per i quali è in corso la raccolta firme – quello sulla caccia e sull’eutanasia legale – hanno infatti la scadenza per la consegna delle sottoscrizioni fissata al 31 ottobre.
“Mancano quattro giorni all’assassinio della democrazia – conclude il testo – e noi ci rivolgiamo a Lei, perché richiami con severità e autorevolezza il Governo a rispettare la legge, senza odiose discriminazioni, e a consentire alle supreme Corti di compiere con serenità gli esami di ammissibilità”.