La professoressa no vax che si oppone all’obbligo vaccinale: “Piango da ieri, aspetterò fino all’ultimo giorno”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-25

lo sfogo di una professoressa no vax che secondo il nuovo decreto dal 15 dicembre sarà obbligata a vaccinarsi, pena la sospensione dello stipendio

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A partire dal prossimo 15 dicembre tutti gli insegnanti e i membri del personale amministrativo delle scuole avranno l’obbligo di vaccinarsi. Il nuovo decreto che ha avuto il via libera all’unanimità nel Consiglio dei Ministri di ieri ha esteso l’obbligo, già presente per gli operatori sanitari, anche a militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria) e personale del soccorso pubblico. Una docente no vax dell’Istituto comprensivo Montalto centro, in provincia di Cosenza, non ci sta, e il suo sfogo è stato ripreso da Adnkronos. “È una punizione. Non me l’aspettavo. E non capisco cosa possano risolvere obbligando solo alcune categorie. A questo punto io dico: obbligo a tutti, anche alle casalinghe e a chi percepisce il reddito di cittadinanza”, dice Maria Teresa Volpone, che dalla riapertura delle scuole si è sottoposta tre volte a settimana a tampone. La professoressa racconta: “Piango da ieri. Stamattina ho avuto la pressione altissima. Ho così tanta paura che sto somatizzando. Entro il 15 dobbiamo dimostrare di esserci prenotati, altrimenti che fanno? Ci bloccano la tredicesima?”.

Stipendio sospeso agli insegnanti no vax

“Io una ferocia, una cattiveria del genere – aggiunge – non la ho mai vista. Mi ammalerò prima di farmi questo vaccino”. Alcuni suoi colleghi dicono che rinunceranno allo stipendio, “ma chi è mono reddito come me, divorziato, con mutui e prestiti da pagare, che fa? Stiamo piangendo tutti, anche tanti già vaccinati che non vogliono fare la terza dose”. La mancata inadempienza da parte degli insegnanti non comporterà infatti il licenziamento, ma una sospensione dall’impiego con taglio al 100% dello stipendio.

“Una cosa è certa – conclude – e cioè che aspetterò l’ultimo giorno per prenotarmi e nel frattempo spero che si cambi il tiro perché questa è una vera e propria discriminazione. Siamo solo noi docenti gli untori? E gli altri no vax che non rientrano nelle categorie? Privilegiati. Liberi di circolare con un tampone, di scegliere, come chi vuole farsi la quarta, la quinta, la sesta dose”.

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