Approvato il decreto per il “Super Green Pass”, cosa cambia dal 6 dicembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-24

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, all’unanimità, al decreto con le nuove misure

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Il “nuovo decreto contenente le misure anti-Covid” è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri. Confermate, quasi nella loro totalità, le notizie trapelate dagli organi di stampa e le indicazioni fornite questa mattina dalla cabina di regia. L’entrata in vigore del cosiddetto “Super Green Pass” avverrà il prossimo 6 dicembre e durerà – in zona bianca – almeno fino al 15 gennaio del 2022. Per quel che riguarda le settimane successive si valuterà l’andamento epidemiologico e la situazione ospedaliera. Ma ci sono anche alcune novità che riguardano i trasporti (sia locali che nazionali) e le categorie di lavoratori per cui sarà esteso l’obbligo vaccinale. Anche il sistema di classificazione a colori cambia: le restrizioni riguarderanno solamente i non vaccinati. La dose booster (o terza dose) sarà prenotabile da tutti gli over 18 a partire dal 1° dicembre.

Green Pass, tamponi e trasporti: cosa cambia

Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei Ministri, ha fatto sapere che non ci sarà alcuna variazione per quel che riguarda gli strumenti a disposizione per la diagnosi da infezione da Sars-CoV-2 (e varianti). I tamponi utilizzati finora (quelli che permettono di ricevere il Green Pass), molecolari e antigenici (o rapidi) continueranno a essere usati e anche la durata del certificato verde da tampone rimarrà la stessa (48 ore). La durata della certificazione verde passa, ufficialmente, dai 12 ai 9 mesi.

Cambia, invece, il sistema dei trasporti. Se, fino a ora, l’esibizione del Green Pass era vincolante solamente per viaggiare sui treni a lunga percorrenza e sull’alta velocità, dalle prossime settimane sarà necessario essere in possesso della certificazione verde (quella di base, cioè quella che già abbiamo imparato a conoscere) anche per salire sui treni regionali e interregionali. Stesso discorso per quel che riguarda il trasporto pubblico locale: per viaggiare su metro, tram e autobus occorrerà presentare quel documento che attesta l’avvenuta vaccinazione (a ciclo completo), l’esito negativo di un tampone (effettuato entro 48 ore dalla verifica) o l’aver superato la malattia COVID.

Gli obblighi vaccinali e le restrizioni

Il Super Green Pass, dunque, entrerà in vigore da lunedì 6 dicembre e avrà validità – in zona bianca – fino al 15 gennaio. E all’interno del decreto approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, è stata inserita anche l’estensione all’obbligo vaccinale per altre categorie lavorative (oltre al personale medico e infermieristico per cui è stata resa obbligatoria anche la somministrazione della terza dose): personale amministrativo sanità, docenti e personale amministrativo scuola, militari, forze di polizia, soccorso pubblico. Chi non si adeguerà a questa indicazione, come già accade per i medici, sarà sospeso dal lavoro.

Per tutti gli altri lavoratori, invece, sarà sufficiente esibire il classico Green Pass (anche da tampone) per accedere in ufficio o in azienda. Ma chi non è vaccinato avrà forti restrizioni per quel che riguarda le attività che vengono indicate come “svago”: senza Super Green Pass non si potrà accedere alle sale interne di bar, pub, ristoranti e neanche soggiornare all’interno di un albergo. Ma anche le palestre, gli impianti sportivi, i teatri, i cinema, i concerti, gli eventi, le cerimonie pubbliche, le discoteche e le fiere saranno off-limits per i non immunizzati.

Super Green Pass, la conferenza stampa di Mario Draghi dopo l’approvazione del decreto

“La situazione italiana è sotto controllo. È probabilmente una delle migliori in Europa grazie alla campagna vaccinale, che è stata un successo notevole – ha detto Mario Draghi nella conferenza stampa a Palazzo Chigi -. E di questo ringrazio gli italiani, compresi quelli che si stanno sottoponendo in questi giorni alla terza dose. Occorre però chiedersi quali sono gli eventuali rischi: fuori dall’Italia, anche ai confini, la situazione è molto grave, mentre la nostra è in lieve ma costante peggioramento. Inoltre non siamo ancora nella pienezza dell’inverno e la copertura vaccinale dei primi cicli vaccinali comincia ad affievolirsi. Vogliamo prevenire per preservare, per conservare. Vogliamo essere molto prudenti. Da un lato per evitare i rischi, dall’altro per conservare quello che ci siamo conquistati durante quest’anno. Per conservare questa normalità e restare aperti. È con tale spirito che abbiamo adottato questi provvedimenti”.

(Foto IPP/Fabio Cimaglia)

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