Opinioni
Il processo Mollicone e l’Ordine di servizio N.1
Pierdomenico Corte 25/11/2020
Manca poco. A gennaio, inizierà il processo, il secondo processo, per l’omicidio di Serena Mollicone. Dopo il processo, finito con assoluzione, di Carmine Belli. Ora sono cinque gli imputati. Accusa, difese e parti civili, studiano documenti, elaborano strategie. Molti gli indizi da analizzare. Uno dei più importanti, è l’ordine di servizio N.1 del 1 giugno […]
Manca poco. A gennaio, inizierà il processo, il secondo processo, per l’omicidio di Serena Mollicone. Dopo il processo, finito con assoluzione, di Carmine Belli. Ora sono cinque gli imputati. Accusa, difese e parti civili, studiano documenti, elaborano strategie. Molti gli indizi da analizzare. Uno dei più importanti, è l’ordine di servizio N.1 del 1 giugno 2001, della Stazione Carabinieri di Arce. Ordine di Servizio che attesta il servizio esterno, tra le 11.00 e le 13.30, del Maresciallo Quatrale e del Brigadiere Tuzi. Documento di cruciale importanza. Perché se è autentico, Quatrale e Tuzi non erano in caserma, quindi nulla hanno visto e saputo dell’omicidio di Serena Mollicone. Per la Procura della Repubblica di Cassino l’Ordine di Servizio è totalmente falso nella parte tra le 11.00 e le 11:30. Ovviamente sarà il Tribunale a stabilire se il documento è autentico o falso. Possiamo, però, analizzare alcuni punti per fare delle considerazioni:
A) Quatrale scrive “ alle ore 11.00 ci siamo recati presso il cimitero di Colfelice perché alcuni brecciolini erano finiti sulla dell’autovettura di Cacciarella D. da Colfelice. Sul posto vi erano gli operai del Comune a fare dei lavori di restauro. Giunti sul posto dichiarano di essersi già messi d’accordo ed erano andati da un carrozziere. Trattasi di due piccoli graffi.” Secondo gli accertamenti della Procura di Cassino e sentiti i testimoni, Tuzi e Quatrale non sono andati presso il cimitero. Però come faceva Quatrale a sapere che erano andati in carrozzeria e che si erano accordati? Sicuramente non dal Cacciarella D. che si era recato in caserma prima di andare in carrozzeria.
B) Risulta agli atti che alle 12.30 del 1 giugno 2001, Tuzi notifica a Renzi G. un invito presso la caserma di Aquino. La notifica avviene a Colfelice. Però il Renzi alle 12.08 dal fax della propria abitazione invia copia dell’invito al proprio avvocato che ha studio in Arce a poca distanza dalla Caserma dei Carabinieri. Quindi il Renzi ha ricevuto intorno alle 12 la notifica. E’ andato lui ad Arce o i Carabinieri a casa sua a Colfelice? Se è andato lui ad Arce perché non porta direttamente il documento al suo avvocato?
C) Risulta che dalle 12:20 alle 12:35, Tuzi e Quatrale hanno fatto un posto di controllo sulla SP per Strangolagalli in località Campostefano in Arce. Lo specchio persone e mezzi controllati viene compilato da Quatrale. Risultano fermati tre veicoli, due Fiat Panda e una Ford Ka. I conducenti sono due donne e un uomo. Ci cono date di nascita, indirizzi e estremi della patente. Per gli investigatori, il posto di blocco non è mai stato fatto. Se è così, Tuzi e Quatrale dove hanno preso i dati? Facendo un sopralluogo, è facile accertare che il posto scelto per il presunto posto di blocco, è poco trafficato, molto tranquillo. Posto ideale per fare un veloce posto di blocco senza rischi, specialmente se era uno solo a fare il posto di blocco.
D) Alle 13 Tuzi scrive “ Alle ore 13.00 sulla SS Casilina venivano notati i tossici F. M e S. I direzione Trivio Arce “. Effettivamente F.M e S.I si trovavano intorno alle 13 nei pressi del Trivio di Arce. Come facevano Tuzi e Quatrale a saperlo?
E) Ogni giorno, ogni Comando Stazione Carabinieri, provvede a ritirare e spedire la posta tramite un militare che si reca presso il locale Ufficio Postale. La mattina del 1 giugno 2001 chi dei militari in servizio si è recato presso l’Ufficio Postale di Arce?
Sono elementi importanti per accertare in maniera definitiva cosa è successo la mattina del 1 giugno 2001 nella Caserma di Arce. Con l’inizio del processo, non è più tempo di posizione di parte. Questo è il tempo della verità. Dello studio accurato dei documenti. Non possiamo essere emotivi.
Serena e Guglielmo, attendono giustizia. Questa volta non possiamo fallire.