Fatti
Chiesto il processo per il tifoso che palpeggiò in diretta la giornalista Greta Beccaglia
neXtQuotidiano 08/07/2022
La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Andrea Serrani, l’uomo che palpeggiò la giornalista di Toscana Tv Greta Beccaglia durante un collegamento in diretta
Andrea Serrani, il “tifoso” che la sera del 27 novembre scorso palpeggiò la giornalista Greta Beccaglia mentre si trovava in collegamento con lo studio dell’emittente Toscana Tv, rischia il processo: la procura di Firenze, che indaga sul caso, ha chiesto per lui il rinvio a giudizio. La 27enne, che rimase sconvolta dal comportamento dell’uomo, portato avanti davanti alle telecamere noncurante del fatto di essere in diretta e circondato da altre persone, ha annunciato tramite il suo avvocato Leonardo Masi che si costituirà parte civile dovesse esserci il processo.
“Non te la prendere”
Le molestie, sì perché queste lo sono anche se per alcuni a quanto pare “non abbastanza gravi” si combattono perseguendole e non sminuendole o stando zitti #GretaBeccaglia pic.twitter.com/qC7pwXBf2X
— NERAH (@headandthoughts) November 28, 2021
Chiesto il processo per il tifoso che palpeggiò in diretta la giornalista Greta Beccaglia
Nell’ambito della stessa inchiesta figura anche un secondo indagato, destinatario di Daspo per due anni: si tratta di un toscano di 45 anni, che in quella stessa circostanza del novembre scorso avrebbe importunato verbalmente la donna. È stato identificato tramite le telecamere di sorveglianza e non potrà entrare in nessuno stadio per due anni. Serrani, che abita nelle Marche e di mestiere fa il ristoratore, si era difeso così dalle accuse che gli furono rivolte dopo che il suo gesto aveva fatto il giro del web attirando le attenzioni dei media: “Avevamo perso e ho fatto quel gesto per stizza e per goliardia. Non è un atto di sessismo. Mi descrivono come un violentatore, ma non sono così. A casa mi hanno detto: ma che hai fatto? Me lo ha detto anche la mia compagna. Sanno che non sono una persona cattiva”. In molti svilirono la molestia: Vittorio Feltri la definì “un gesto giocoso” mentre il giornalista di Libero Filippo Facci arrivò a dire a Beccaglia “se quelle sono molestie sessuali io sono Topo Gigio”.