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“Privilegiare i migranti con radici giudaico-cristiane”, l’assurda teoria discriminatoria di Italo Bocchino | VIDEO

neXtQuotidiano 15/11/2022

L’ex deputato e ora direttore de “Il Secolo d’Italia” si è fatto zittire da Massimo Cacciari a “Otto e Mezzo”

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Le parole pronunciate da Italo Bocchino nel corso del suo intervento a “Otto e Mezzo”, nella puntate andata in onda lunedì sera su La7, hanno provocato moltissime reazioni anche in studio durante la trasmissione. Il tema, ovviamente, è quello dei migranti, delle navi ong e delle tensioni tra l’Italia e la Francia. Ma la frase che ha scatenato le polemiche è arrivata al minuto 29 e 36”,  con l’ex deputato del Popolo della Libertà – in quota Alleanza Nazionale – e attuale direttore de “Il Secolo d’Italia” che ha parlato di radici religiose e culturali sulle quali basare le possibilità di ingresso in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea.

Bocchino e i migranti selezionati in base alle radici giudaico-cristiane

Uno spezzone dalla puntata integrale di “Otto e Mezzo” che trascriviamo di seguito.

“La destra non vuole alzare muri. I migranti devono entrare perché è un flusso naturale. Vengono accolti quelli regolari. Noi abbiamo tanti migranti che lavorano in Italia. Devono entrare e devono avere o l’asilo politico o un permesso di lavoro. L’industria pesante, il welfare familiare e l’agricoltura sono piene di migranti. Ne abbiamo bisogno, ma di quelli regolari. Non di alzare muri. Allora, un Paese normale fa le quote. Dice quanti ne vuole e da dove li vuole […] Una gestione corretta dei flussi con l’Europa dovrebbe essere quella delle quote e l’Europa dovrebbe anche porsi il problema della tutela delle radici giudaico-cristiane e chiedersi anche, nel momento in cui fa la scelta dei Paesi a cui aprire i flussi se ci deve essere una compatibilità religiosa o culturale rispetto a quelle che sono le radici giudaico-cristiane dell’Europa”.

Le parole di Italo Bocchino hanno provocato le reazioni di tutti i presenti, sia in studio che in collegamento. Lilli Gruber, infatti, spiega che seguendo quella linea di principio indicata dal direttore del Secolo d’Italia tutti gli esseri umani della zona Sud ed Est del Mondo dovrebbero essere esclusi. Stessa contestazione mossa da Massimo Giannini. Poi Massimo Cacciari prende la parola e – dopo aver più volte convenuto sulla narrazione fatta dall’ex deputato sui flussi – lo zittisce ricordando che il principio da rispettare è quello del diritto romano, ovvero il rispetto della legge. Senza alcuna discriminazione all’accesso basata su religione o cultura.

(foto e video: da “Otto e Mezzo“, La7)

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