Economia
Il prestito pensionistico prima ai disoccupati
neXtQuotidiano 05/09/2016
Il governo pensa a un’Ape parziale da riservare in prima battuta ai senza lavoro e a chi fa lavori pesanti, per dar modo di andare in pensione prima con un anticipo di solo una parte dell’assegno
Per il prestito pensionistico si pensa a una prelazione per i disoccupati. In vista del tavolo tecnico del 12 settembre, che sarà seguito da uno politico il 21 del mese, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti assicura, a Cernobbio, che il governo vuole dare il massimo. A partire dall’Ape, definito il cardine, insieme all’aumento delle pensioni minime e alle ricongiunzioni gratuite (la possibilità di riunificare senza pagare contributi versati a diverse casse previdenziali), dell’intervento. Ma proprio la prima misura viene di nuovo bocciata da Susanna Camusso, anche nella nuova declinazione di flessibilità al suo interno.
Come conferma Poletti, il governo infatti pensa a un’Ape parziale da riservare in prima battuta ai senza lavoro e a chi fa lavori pesanti, per dar modo di andare in pensione prima con un anticipo di solo una parte dell’assegno. Quanto alle risorse, sia per la flessibilità in uscita sia per gli altri due interventi in campo previdenziale, Poletti non dice se 2 miliardi basteranno (le stime vanno da 1,5 a 2,5 miliardi). “Ci sono diverse posizioni, dipende dalle cose che si vogliono fare. L’aspirazione è fare il massimo, poi bisogna tenere conto della finanza pubblica e della contabilità”, spiega, rimanendo sulla stessa linea d’onda del Mef.