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Gli 8 indagati per “apologia di fascismo” dopo i fatti di Predappio | VIDEO
neXtQuotidiano 03/11/2022
Ai soggetti in questione sono stati contestati i saluti romani e l’utilizzo di simboli fascisti
Otto indagati sugli oltre 2mila partecipanti (arrivati da molte zone d’Italia e con una minoranza straniera). Questi i primi provvedimenti, in attesa di un giudizio e di una possibile condanna ai sensi della legge Mancino e della legge Scelba, nei confronti di alcune delle persone che domenica 30 ottobre erano presenti a Predappio per la “cerimonia commemorativa” in occasione del centenario della Marcia su Roma per le strade della cittadina in provincia di Forlì-Cesena in cui è presente la cripta di Benito Mussolini. Si parla, ovviamente, di apologia di fascismo per via dei “saluti romani” e della presenza di simboli e vessilli fascisti.
l’Italia è quel Paese dove gli studenti vengono manganellati e i #fascisti
lasciati liberi di festeggiare il centenario della marcia su Roma a Predappio.
Un Paese dalla memoria da pesce rosso.
Un Paese dove i deportati portano ancora sulla pelle quello che fu il fascismo. pic.twitter.com/lystBOIA74— Massimo (@Misurelli77) October 30, 2022
Predappio, 8 indagati per apologia di fascismo
Mentre l’attenzione mediatica – e del governo – si stava concentrando sul rave party di Modena, a 130 chilometri di distanza andava in scena quello che ormai è diventato un evento annuale (con tante variazioni sul tema, come le riunioni davanti al cimitero in occasione dell’anniversario della nascita o della morte di Benito Mussolini). E lì, durante la marcia, sono stati intonati cori tipici del fascismo (come “Faccetta Nera”), oltre a slogan tipici di quel periodo. Il tutto accompagnato da persone – anche minorenni, poco più che bambini – che hanno indossato il classico fez.
I video girati a Predappio sono finiti nelle mani degli inquirenti che hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati 8 dei partecipanti, accusandoli di apologia di fascismo. Nei filmati, infatti, si vedono diverse persone che rispondevano “all’omaggio” a Mussolini con il classico braccio teso (nonostante l’organizzatore, sorridendo, avesse chiesto di non farlo). Ma oltre ai saluti romani, all’attenzione della Procura di Forlì sono arrivate anche le immagini della marcia che ha intonato “Faccetta Nera” e di chi indossava croci celtiche e simboli nazisti.