Le Poste e il fondo Invest Real Security

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-07

A fine 2016 è andato in scadenza Invest Real Security, un fondo, dal valore iniziale di 141 milioni di euro con 56.400 quote collocate a 2.500 euro e liquidate a 390 euro. Il fondo – decennale – aveva come scadenza naturale dicembre 2013 ma è stato prorogato di tre anni per far fronte alla cattiva condizione del mercato immobiliare, evidentemente senza risultati

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A fine 2016 è andato in scadenza Invest Real Security, un fondo, dal valore iniziale di 141 milioni di euro con 56.400 quote collocate a 2.500 euro e liquidate, come riporta Repubblica, a 390 euro. Il fondo – decennale – aveva come scadenza naturale dicembre 2013 ma è stato prorogato di tre anni per far fronte alla cattiva condizione del mercato immobiliare, evidentemente senza risultati. Invest Real Security è uno dei quattro fondi collocati da Poste Italiane fra il 2002 ed il 2005, prima quindi dell’entrata in vigore della MIFID  che aggiornava, rendendole decisamente più stringenti, le regole nella comunicazione alla clientela dei rischi connessi ai prodotti finanziari. Gli altri, il quotidiano La Repubblica cita Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, andranno in scadenza fra il 2018 ed il 2030 ma anch’essi non navigano in buone acque; anche se in questi casi si può ancora sperare in una ripresa del loro valore prima della naturale scadenza. Poste Italiane, che ha agito in qualità di collocatore così come diverse altre istituzioni finanziarie di piccole e grandi dimensioni, intende “finalizzare ed avviare, nel breve, iniziative in favore dei clienti” che hanno sottoscritto il fondo andato in scadenza il 31 gennaio.

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Poste Italiane e il fondo immobiliare (La Repubblica, 7 gennaio 2017)

L’occasione propizia per un primo giro di tavolo ed una valutazione delle forme del ristoro potrebbe essere rappresentata dal cda di inizio anno atteso per i prossimi giorni. D’altronde, nel corso di un incontro di routine tenutosi con i consumatori a inizio dicembre, lo stesso amministratore delegato, Francesco Caio, si era impegnato, sollecitato sul tema, a trovare una soluzione al problema. Non sono però tardate le proteste. Dal Pd, che con Michele Meta annuncia la volontà di chiamare alla Camera i vertici di Poste e della Consob, ai consumatori del Codacons: “Se ancora una volta i risparmi degli italiani andranno in fumo, saranno inevitabili nuove azioni risarcitorie da parte del Codacons a tutela dei piccoli investitori”.

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