I positivi a Covid-19 di Amantea trasferiti all’ospedale militare Celio di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-14

Sbarcati a Roccella Ionica, erano andati ad Amantea provocando la protesta di alcuni abitanti che domenica hanno bloccato la statale 18 minacciando di rifarlo se non fossero stati trasferiti. Gli altri migranti restano ad Amantea

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Saranno trasferiti nel pomeriggio all’ospedale militare Celio di Roma i 13 migranti positivi al Covid-19 che erano stati spostati in una struttura di Amantea dopo l’arrivo, sabato scorso, a Roccella Ionica in provincia di Reggio Calabria. I 13 facevano parte di un gruppo di 70 bengalesi – e non pakistani – che dopo lo sbarco sono stati suddivisi in varie località calabresi. 24, tra i quali i 13 positivi, erano andati ad Amantea provocando la protesta di alcuni abitanti che domenica hanno bloccato la statale 18 minacciando di rifarlo se non fossero stati trasferiti. Gli altri migranti restano ad Amantea.

I 13 positivi a Covid-19 di Amantea trasferiti all’ospedale militare Celio di Roma

L’arrivo dei migranti aveva scatenato, domenica scorsa, la protesta di alcuni cittadini, che avevano anche bloccato il traffico sulla statale 18 Tirrenica. Nel frattempo la Protezione Civile aveva emesso un bando per una nave quarantena – esattamente come aveva fatto la Regione Sicilia qualche giorno prima per un altro caso di naufraghi positivi al Coronavirus – scatenando le proteste della Lega.

SALVINI LEGA INVASIONE

Il Viminale ha ufficializzato oggi il bando: “E’ stato pubblicato un nuovo avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse relativo al noleggio di unità navali da adibire a strutture provvisorie per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria di migranti soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi”. “Questa procedura di urgenza, che prevede la presentazione delle offerte entro le ore 24 del 16 luglio 2020, si è resa necessaria dopo che la precedente gara era andata deserta. La nave Moby Zaza, dal mese di giugno adibita per questo scopo e tutt’ora in Sicilia, continuerà comunque ad essere utilizzata come struttura per la quarantena fino alla conclusione del periodo di sorveglianza obbligatoria previsto per i migranti attualmente a bordo. Continua ad essere rivolta la massima attenzione per quanto concerne la tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini in particolare in quelle regioni, come la Sicilia e la Calabria, che in questo momento sono più esposte agli sbarchi autonomi dei migranti. Il ministero dell’Interno ha rafforzato i dispositivi di sorveglianza per quel che riguarda anche le strutture di accoglienza locali, prevedendo, ove necessario, il trasferimento dei migranti sottoposti a quarantena in ospedali militari in collaborazione con il ministero della Difesa”.

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