Cosa vuole nascondervi Salvini sull’«invasione» degli sbarchi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-07-14

Salvini e il Carroccio gridano di nuovo all’invasione in corrispondenza dell’aumento delle notizie sugli sbarchi in Italia. Ma c’è qualcosa di cui stranamente non parlano. Vediamo quale

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Da qualche giorno la pagina facebook di Matteo Salvini e quella della Lega hanno ricominciato a martellare sull’«invasione» in corrispondenza dell’aumento delle notizie sugli sbarchi in Italia. Magari cominciare a spiegare quello che sta accadendo e confrontare i numeri con quelli degli anni precedenti può aiutare a capire qualcosa di più.

Cosa non vuole farvi sapere la Lega sull’«invasione» degli sbarchi

Il primo punto di un qualche interesse è notare che il magico mondo della comunicazione della Lega (la cosiddetta Bestia) è assolutamente fuori controllo, nel senso che nemmeno si rendono conto di quello che fanno. E non solo perché spacciano foto-bufala su pakistani che molestano donne in quel di Gallipoli ma che Facebook non rimuove come fake news. Soprattutto perché urlano “SIAMO ALLA FOLLIA” se il governo pensa di approntare una nave quarantena quando attualmente il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che governa con i voti del centrodestra e della Lega, il 24 giugno scorso approntava una nave-quarantena (la Moby-Zazà) per i 28 naufraghi sbarcati dalla Sea Watch e scriveva che si trattava di una “soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta. E chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione“. Ora, delle due l’una: se è una follia preparare navi-quarantena allora è folle anche Musumeci. Se non lo è, perché almeno non la smettete con questi caratteri cubitali che sembra di avere a che fare con un bimbominkia? Era meglio quando usavate le faccine. Ciò detto, è interessante notare come la comunicazione salviniana e leghista diventi sempre più ansiogena – nel senso che trasmette una genuina ansia di perdere il posto – man mano che il partito scende nei sondaggi e il leader nel gradimento degli italiani mentre Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sono in rapida ascesa rubando voti in massima parte alla Lega.

SALVINI LEGA INVASIONE

 

Ma al di là del richiamo emotivo, proprio ieri il Corriere della Sera ha pubblicato un’infografica che paragona gli sbarchi in Italia negli anni, facendo notare che sì, è vero, nel periodo da gennaio e luglio del 2020 gli sbarchi sono aumentati rispetto al 2019, ma rimangono più bassi rispetto allo stesso periodo del 2018. E in particolare, se si confronta proprio il mese di luglio, non c’è nessuna crescita esponenziale (e quindi nessuna invasione).

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Gli sbarchi in Italia tra 2018 e 2020 (Corriere della Sera, 14 luglio 2020)

Se poi si volesse allargare davvero lo sguardo al di là del banner su Facebook si potrebbe confrontare la media degli sbarchi in Italia nei tre anni di crisi (2014-2016) con quelli del 2020, come ha fatto Matteo Villa in un’elaborazione di ISPI su dati del ministero dell’Interno.

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Gli sbarchi “fantasma” c’erano anche quando Salvini era al Viminale

Ma proviamo anche a guardare altro. L’articolo di Fiorenza Sarzanini che accompagnava ieri l’infografica del Corriere della Sera spiegava che nelle ultime ore sono stati almeno 800 i migranti sbarcati, anche in maniera autonoma, su spiagge e insenature, e circa 80 quelli risultati infetti da Covid-19. E aggiungeva: “Il timore è che in realtà siano molti di più, sfuggiti ai pattugliamenti e tuttora in giro. Ecco perché è stata segnalata a questori e prefetti la necessità di intensificare i controlli sul territorio e segnalare l’identità di chi risulta giunto recentemente nel nostro Paese in modo da effettuare le verifiche e scongiurare il pericolo che si tratti di positivi”. Perché c’è il timore che siano molti di più? Per lo stesso motivo per cui erano in aumento, come si vede dal grafico, durante il periodo del lockdown: con la chiusura delle frontiere e dei voli causata dall’emergenza Coronavirus, ovvero perché sono aumentati i cosiddetti sbarchi “fantasma”. Sono quelli di barchini che arrivano davanti alle coste dell’Italia e poi o vengono segnalati, soccorsi e “contati” oppure si dileguano: ovvero proprio il timore espresso nell’articolo.

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Giusto un esempio per dare l’esatta dimensione del fenomeno: dal 1 gennaio al 1 settembre 2019 (un periodo nel quale il ministro dell’Interno era un certo Matteo Salvini) in Italia sono sbarcati 5.025 migranti (tutti mentre Salvini era al governo). Di questi però solo 472 sono arrivati a bordo delle imbarcazioni delle ONG. Gli altri 4.553 sono arrivati in un altro modo. All’epoca, mentre Salvini ingaggiava furiose battaglie di chiacchiere con le ONG, si arrivava con i barchini che hanno una curiosa caratteristica: non possono essere respinti perché quando vengono avvistati si trovano già nelle acque italiane e non è possibile ingaggiare una tarantella con Malta tirando fuori il centimetro per misurare la distanza dal “porto sicuro” più vicino. Per questo Salvini non ne parlava. E quelli di oggi? Anche gli ultimi di cui Salvini si è lamentato non sono sbarchi che arrivano dalle navi delle ONG: quelli di Roccella Jonica sono arrivati con un barchino. Se non fossero stati visti sarebbero sbarcati tranquillamente (come succede da sempre in Italia a prescindere da chi sia il ministro dell’Interno) e anche i 28 attualmente positivi al Coronavirus sarebbero stati liberi di girare per il paese (esattamente come l’imprenditore vicentino che ha rifiutato il ricovero dopo il test del tampone che ne accertava la positività) invece che in quarantena. Tutto questo però Salvini non ve lo dice. Chissà perché, eh?

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