Il 48enne condannato a 5 mesi per aver insultato Mattarella su Facebook

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-05

Un 48enne di Pordenone Federico Da Pieve, è stato condannato per alcuni insulti rivolti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sui social

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Condannato a 5 mesi e 10 giorni un 48enne di Fiume Veneto, Federico Da Pieve, per aver rivolto insulti su Facebook al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il tribunale di Pordenone ha sospeso la pena con la condizionale per l’uomo, che rispondeva del reato di “offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”. La sentenza – spiega il Messaggero Veneto – è stata pronunciata dal gup Rodolfo Piccin. Tra i suoi ultimi post su Facebook un messaggio che sembra rivolto proprio alla decisione appena presa dai magistrati: “Quindi sappiamo che la patria la puoi denigrare, la terra si può vendere, si può abusare del propio popolo, con la bandiera ti ci puoi pulire il cu** o la puoi stracciare. A quelli che permettono questo non puoi dire niente. Metemosela via”. Da Pieve è stato anche nella Brigata Paracadutisti Folgore, condivide contenuti del gruppo degli Arditi d’Italia

Il 48enne condannato a 5 mesi per aver insultato Mattarella su Facebook

Sergio Mattarella è spesso bersaglio di offese e minacce sui social. Lo scorso 30 settembre un palermitano e un milanese sono stati condannati per alcuni messaggi rivolti al Presidente della Repubblica in seguito alla sua decisione di respingere la proposta di Paolo Savona come ministro dell’Economia nel primo governo Conte, a maggioranza Lega-M5S. Nel maggio del 2018 invece un triestino di 70 anni, Rodolfo Rosada, si riferì a Mattarella dandogli del “mafioso”: il 30 gennaio di quest’anno è stato condannato ad otto mesi con la condizionale. Risale invece allo scorso 11 maggio una vera e propria raffica di perquisizioni in diverse città italiane nei confronti di 11 persone accusate di aver insultato Mattarella sui social. Tra loro anche due giornalisti di testate online e un professore romano dell’Università del Molise, Marco Gervasoni, risultato vicino a gruppi suprematisti e antisemiti tramite la piattaforma social russa VKontakte. Gran parte dei messaggi contro il Presidente della Repubblica aveva come oggetto il lockdown.

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