“E’ stato mio figlio di otto anni a insultare Mattarella!”: la scusa sempre valida dei leoni da tastiera

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-21

Offende Mattarella su Facebook, poi gli fanno notare che è un reato e allora scarica il barile sul figlio di 8 anni, la parabola dei leoni da tastiera: da furenti a patetici

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Esistono dei bambini che ingannano genitori, prendono i telefoni, offendono il presidente della Repubblica con un lessico di buona qualità e poi ripongono il telefono cancellando le tracce della loro idea garibaldina.

La storia come spesso accade arriva dai social. Uno screen è diventato virale in queste ore, quello di un cuor di leone. “Con tutto il rispetto per sindaco…. Sergio Mattarella dovrebbe essere arrestato subito e successivamente preso a calci nel culo – scrive un utente su Facebook – Una persona infame, complice del sistema corrotto…. Le garantisco che saranno più i fischi al suo arrivo che gli applausi”.

“E’ stato mio figlio di otto anni a insultare Mattarella!”: la scusa sempre valida dei leoni da tastiera

Il problema dei cuor di leone di internet, solitamente, è che non durano molto. E questo caso non è stato diverso. E’ bastato che a distanza di pochi minuti, un altro utente postasse il link dell’articolo 278 del codice penale che tutto rientrasse nei limiti del patetico. L’articolo recita:

“Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni..”

Ed ecco allora la risposta del temerario hater del Presidente della Repubblica, “Purtroppo mio figlio di 8 anni ogni tanto si impossessa del telefono di papa e anche lui ha il suo pensiero…Seppur sbagliato non credo sia perseguibile dalla legge”.

A dire il vero. il temerario ha ragione. Non può essere perseguito il bambino, lui in quanto legale responsabile sì. Dunque la scusa del figlio si potrebbe rivelare la peggiore in assoluto. Poi il tema nello specifico: ma quanto è triste dover combattere con questa gente che ha così poca consapevolezza di quello che fa che è bastato un link di google a trasformare il leone nell’agnello?

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