Cultura e scienze
I polmoni prima e dopo COVID-19: le foto che tutti i negazionisti dovrebbero vedere
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-08-24
“Le porzioni bianche sulla destra sono delle cicatrici dentro i polmoni. In quelle zone il polmone non funziona, perché i tessuti che scambiano ossigeno sono morti (e non si riformano più)”. Così il dottor Giuseppe Walter Antonucci spiega l’immagine da lui pubblicata che mostra due polmoni sani e due di un malato di COVID-19
“Le porzioni bianche sulla destra sono delle cicatrici dentro i polmoni. In quelle zone il polmone non funziona, perché i tessuti che scambiano ossigeno sono morti (e non si riformano più)”. Così il dottor Giuseppe Walter Antonucci spiega l’immagine da lui pubblicata che mostra due polmoni sani e due di un malato di COVID-19.
I polmoni prima e dopo COVID-19: le foto che tutti i negazionisti dovrebbero vedere
La foto è l’immagine rielaborata al computer di una TAC. Giuseppe Walter Antonucci è Dottore Magistrale in Tecniche Diagnostiche, e ha pubblicato diverse slide che mostrano la differenza tra un paziente sano e uno guarito da COVID-19.
È evidente quali sono i danni causati dal Coronavirus anche quando si è usciti dalla malattia. Antonucci ha pubblicato altre tre slide in cui si possono osservare i polmoni in tre sezioni del torace (alta, media e bassa) sia di una persona sana, sia di una che è stata contagiata e si è ammalata. Questa qui sotto la foto di un paziente sano e Antonucci spiega che “Questa immagine rappresenta una sezione (una “fetta”) della parte media del torace, con il cuore al centro, più o meno spostato verso sinistra (che è la parte destra dell’immagine)”.
E qui sotto invece la TAC di un malato guarito. Se qualcuno immagina si possa trattare di un anziano, o di una persona con patologie pregresse, si ricreda. Il dottor Antonucci specifica che l’uomo è uno sportivo, un maratoneta. Ha 50 anni e non era affetto da nessun’altra malattia precedente.
Ci sono politici che fomentano la rabbia dei genitori informati per le mascherina a scuola e altri intelligentoni bruciano i dispositivi di protezione individuale. È il caso di dare loro credito o è meglio credere a chi fa vedere quali sono le reali conseguenze di COVID-19?
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