Pillon sminuisce il dramma delle donne transgender costrette a restare in Ucraina perché considerate uomini

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-03-24

La maggior parte delle donne ucraine transgender sono impossibilitate a lasciare il Paese per via della legge marziale, ma per il senatore della Lega Simone Pillon la loro è una “presa di posizione ideologica”

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Al confine ucraino con la Polonia e la Romania molte donne transgender vengono rimandate indietro dalle autorità di Kyiv visto che – come previsto dalla legge marziale entrata in vigore subito dopo l’invasione da parte della Russia – agli uomini tra i 18 e i 60 anni è richiesto di arruolarsi per difendere il Paese. Numerose le testimonianze di cittadine “perquisite” alla frontiera e trattate in malo modo dai soldati. Una di queste, Judis, ha raccontato la sua esperienza al Guardian. “Le guardie ti spogliano e ti toccano ovunque – ha detto – e puoi vedere suoi loro volti che si stanno chiedendo ‘cosa sei?’ come se fossi una specie di animale o qualcosa del genere”. Alcuni le hanno anche tirato i capelli per controllare che non indossasse una parrucca. Nonostante avesse anche i documenti in regola, le è stato proibito di fuggire, come accaduto al 90% delle donne transgender che come lei hanno provato a scappare dalle bombe lanciate per volere di Vladimir Putin, stando ai dati forniti da Olena Shevchenko, difensore dei diritti umani e presidente di Insight, una delle pochissime associazioni pubbliche Lgbtq+ in Ucraina.

Pillon sminuisce il dramma delle donne transgender costrette a restare in Ucraina perché considerate uomini

Sul tema ha pensato di dire la sua anche il senatore della Lega Simone Pillon, noto per le sue posizioni conservatrici in temi di minoranze sessuali: “Numerose testate arcobaleno – ha detto all’AdnKronos – lamentano la presunta discriminazione ai danni dei trans ucraini, cui sarebbe vietato lasciare il paese perché maschi, ed ecco moltiplicarsi le richieste di ‘corridoi umanitari’ di fuga per chi si autopercepisce femmina. Sono quelli del ‘pride’, dell’orgoglio Lgbt, ma francamente non mi pare un atteggiamento di cui andare molto orgogliosi”. Pillon ha criticato quelle che ha definito “prese di posizione ideologiche” portate avanti “in un frangente tanto grave”, ignorando le difficoltà della procedura per il cambio di sesso in Ucraina: la modifica dei documenti è infatti soltanto l’ultimo passaggio di un percorso fatto di valutazioni psichiatriche, tappe burocratiche e un ricovero in ospedale.

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