L’altra uscita di pessimo gusto di Pietro Diomede, questa volta su Bebe Vio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-30

Il comico, la cui esibizione a Zelig è stata sospesa dopo la battuta di cattivo gusto sulla morte di Carol Maltesi, ha attaccato anche la campionessa paraolimpica su Twitter.

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Quando la ricerca spasmodica di far ridere si trasforma in un autogol clamoroso fatto dal comico. L’ultimo esempio di questo filone riguarda il cabarettista di Zelig Pietro Diomede che ha pensato bene di commentare con una macabra battuta l’efferato omicidio di Carol Maltesi. Ma non è certo questa la prima volta che il comico si nasconde dietro al black humor per commentare in maniera – secondo lui – simpatica, fatti di cronaca e di attualità. Diomede, infatti, pochi giorni fa, facendo riferimento al presunto avvelenamento dell’oligarca russo Roman Abramovich, ha tirato in ballo anche Bebe Vio.

L’altra uscita di pessimo gusto di Pietro Diomede, questa volta su Bebe Vio

“Occhi Rossi, lacrimazione costante, desquamazione della pelle del volto questi sono i sintomi di sospetto avvelenamento di Roman Abramovich. Vuoi vedere che quella di Bebe Vio non è meningite?”. La campionessa paraolimpica ha sofferto da bambina di meningite e porta con sé ancora i segni di quella malattia che la costringe ad avere una salute precaria.

Su Twitter sono stati in molti a prendere le difese di Bebe Vio e a segnalare la “battuta” di Diomede. Il comico, inoltre, non potrà nemmeno esibirsi sul palco di Zelig: alla luce del suo tweet fuori luogo sulla morte di Carol Maltesi lo show ha deciso di prendere formalmente le distanze da lui e cancellare la sua esibizione.

“Fare i simpatici” facendo riferimento a tragedie come quella avvenuta a Carol Maltesi o su una dolorosa vicenda personale, come quella di Bebe Vio, è da sciacalli e non può esistere alcuna giustificazione in nome di una presunta libertà di satira, perché una satira che sia realmente tale schernisce i potenti, mette in ridicolo i tic della società, colpisce in generale categorie di persone “forti”.

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