Pietro Castellitto pensa che basti “scansare una mano” per evitare una molestia sessuale

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-13

L’attore che ha interpretato Francesco Totti nella serie “Speravo de morì prima”, ha denigrato il MeToo dando una versione molto discutibile

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Speravamo de morì prima. Prima di leggere come Pietro Castellitto sia riuscito a sminuire, con una sola frase, anni di battaglie contro le molestie sessuali (nel mondo del cinema, ma anche nel mondo del lavoro in generale). E, invece, ci troviamo qui a leggere parole che, nel 2021, sono l’indice di una sottovalutazione di un problema – e di un reato – di portata mondiale. L’attore che ha interpretato Francesco Totti nella famosa serie televisiva andata in onda nel corso delle scorse settimane su Sky, ha utilizzato termini (e pensieri, celati dietro la filosofia) che, per usare un eufemismo, sono discutibili.

Pietro Castellitto e la sua concezione di molestia sessuale

Il pensiero è stato espresso dal giovane autore e attore nel corso dell’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera e pubblicata nella giornata di domenica 11 aprile. Leggiamo, per intero, la sua frase sul Me Too e sulle molestie sessuali.

Penso ai milioni incassati dagli studi legali attraverso il monumento all’ipocrisia del Me Too, battaglia sacrosanta, ma se Kevin Spacey mi mette la mano sulla coscia gliela sposto, non gli rovino la vita chiedendo pure soldi; io vedo la volontà di potenza che sfrutta questa crociata morale per ingrassarsi, sto parlando come amante di Nietzsche, che studiai a Filosofia. Ho anche compiuto un viaggio in Germania sulle sue tracce, ho dormito nella casa museo dove ha ideato Zarathustra.

Insomma, gli studi di filosofia – in particolare di Nietzsche – hanno fatto si che Pietro Castellitto formulasse questo suo pensiero in merito alle molestie sessuali. Certo, ci sono state alcune incongruenze provocate da alcuni personaggi che hanno fatto parte del movimento Me Too, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio e, soprattutto, non riguarda solamente il dorato mondo del cinema.

E la leggerezza (filosofica) con cui l’attore ha affrontato il tema delle molestie sessuali non può essere messa in panchina. Se bastasse “scansare una mano” per evitare di subire violenza (perché sì, non esiste solamente quella fisica ma c’è anche quella psicologica) le pagine dei giornali non racconterebbero quotidianamente episodi di questo tipo. Insomma, a morire prima di questa dichiarazione è stato il buonsenso.

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