Maila Andreotti e il #Metoo del ciclismo italiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-11

Una decina di atlete hanno denunciato molestie e atti di bullismo da parte di team manager belgi e olandesi. Il fronte italiano viene aperto dall’olimpionico ed ex coordinatore azzurro Silvio Martinello che ha segnalato in un dossier alcuni episodi alla Federciclismo

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Maila Andreotti è la prima ciclista a rompere il muro del silenzio sui casi delle presunte molestie nell’ambito della pluripremiata nazionale femminile che da oltre un mese stanno squassando l’ambiente.  Una decina di atlete hanno denunciato molestie e atti di bullismo da parte di team manager belgi e olandesi. Il fronte italiano viene aperto dall’olimpionico ed ex coordinatore azzurro Silvio Martinello che ha segnalato in un dossier alcuni episodi alla Federciclismo senza che venissero presi provvedimenti verso i responsabili della nazionale, tuttora in carica. Martinello è stato sentito dalla Procura con l’ex tecnico Chiappa: entrambi citano il c.t. azzurro Dino Salvoldi.

Maila Andreotti e il  #Metoo del ciclismo italiano

La Andreotti ha parlato oggi per la prima volta sul Corriere della Sera in un’intervista firmata da Giuseppe Guastella:

«Maggio 2012, avevo 16 anni. Ai pre campionati europei juniores e under 23 in Portogallo c’erano nuovi tecnici e massaggiatori. Ebbi la sensazione che Dino Salvoldi (il commissario tecnico della nazionale, ndr) trattasse le ragazze in modo diverso. Con me era professionale, con qualcuna molto più aperto».

E allora?
«Il marcio l’ho visto la prima volta che ho incontrato un certo massaggiatore. Mi faceva domande strane, faceva battute un po’ spinte, entrava nella mia camera senza bussare e mi diceva “spogliati” prima dei massaggi».

E lei si è spogliata?
«Sono rimasta in maglia e slip».

maila andreotti

La Andreotti racconta che la Nazionale l’ha successivamente lasciata a casa per due anni.

Salvoldi ha avuto atteggiamenti sconvenienti?
«Diceva: “Lascia la porta della camera aperta”. E lui entrava in qualsiasi momento, che tu fossi vestita o no».

Anche altre atlete si sono lamentate per lo stesso motivo?
«Tra di noi, più e più volte. Ma nessuna ha voluto dirlo all’esterno».

Sarà sconveniente, ma non sono vere e proprie molestie.
«Io fisicamente da Salvoldi non sono mai stata molestata. Le ragazze che hanno avuto rapporti con lui erano tutte consenzienti. Io sollevo la questione psicologica, non fisica. Certe cose non vanno bene a priori».

Maila Andreotti ha vinto venti titoli italiani su pista. Poi ha lasciato ed è tornata a iscriversi al liceo dove ora frequenta, a 25 anni, l’ultimo anno. Il Corriere della Sera scrive che nel corso delle audizioni sono stat ifatti i nomi di altre ragazze, testimoni dirette o vittime di presunti comportamenti sconvenienti: alcune sono attive nei gruppi sportivi militari. La Procura generale del Coni, preoccupatissima per la vicenda, è pronta ad avocare a sé l’inchiesta in caso di archiviazione frettolosa o se non venissero sentiti tutti i testimoni necessari.

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