Perché Paola Ferrari non condurrà più “90° minuto” e i post partita sulla Rai

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-23

Lo ha spiegato la direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano, parlando di ricambio generazionale e non solo

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Per anni ha condotto le principali trasmissione sportive, soprattutto in ambito calcistico, sui canali della televisione pubblica. Ora, però, Paola Ferrari non sarà più al timone della storica trasmissione “90° minuto” e dei programmi che vanno in onda al termine delle partite. La decisione è stata annunciata, attraverso un’intervista a Il Corriere della Sera, dalla direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano. Il tutto rientra all’interno di un percorso di “ringiovanimento” della redazione sportiva. Soprattutto per quel che riguarda la fase di messa in onda.

Paola Ferrari non condurrà più 90° minuto, lo dice Alessandra De Stefano

Intervistata da Il Corriere della Sera, la direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano ha spiegato i motivi del cambiamento. Non si tratta, ovviamente, di “punizione” per aver commesso errori e/o gaffe, ma di un vero e proprio cambio generazionale per ringiovanire l’immagine della televisione pubblica (anche dal punto di vista sportivo) agli occhi dei telespettatori e appassionati di sport.

“Paola Ferrari non condurrà più i post partita e neanche il nuovo 90° Minuto, ma condurrà un contenitore domenicale con altre giornaliste. Lo sport è maschilista, lo sappiamo: il primo modo di cambiarlo è cambiare regia. Che senso ha inquadrare le donne sempre dal basso? Restano poi Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, mentre Tiziana Alla, voce del calcio femminile, andrà a bordocampo. La prima telecronista della Nazionale maschile? Arriverà”.

Insomma, Paola Ferrari lascerà il suo posto ad altri che prenderanno il timone della storica trasmissione calcistica. Già in passato, Alessandra Di Stefano, ha fatto riferimento alle “quote rosa” non approvandole perché, secondo lei, occorre ragionare per professionalità e competenze e non per sesso. E anche in questo senso va visto il discorso sulle inquadrature da parte della regia che, in alcuni casi, indugiano sui corpi delle donne presenti in studio (dinamica molto in voga in molti programmi a tema sportivo, non sulla televisione pubblica).

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