Economia
Perché non puoi dar da mangiare a una famiglia con il PIL
neXtQuotidiano 17/09/2014
Lo spiega Neil Irwin sul New York Times
Neil Irwin, senior correspondent economico del New York Times, spiega oggi con un post sul suo blog perché non si può dar da mangiare a una famiglia con i numeri del Prodotto Interno Lordo. Ogni anno, spiega Irwin, il Census Bureau fornisce una serie di numeri sugli americani che vivono in povertà, su chi non può permettersi l’assistenza sanitaria e così via. Quelli pubblicati ieri ci dicono che se il capofamiglia americano ha portato a casa circa una cifra intorno ai 52mila dollari scarsi, si trovava nel punto centrale della distribuzione totale dei redditi. Una crescita dello 0,3% al netto dell’inflazione rispetto al 2012, ovvero circa 180 dollari in più all’anno. Ma c’è di più, dice Irwin: in questo grafico si nota che la crescita del Pil per capita non è andata di pari passo con la crescita delle entrate delle famiglie.
Sempre dal grafico si possono osservare altre cose. Ovvero che il distacco tra le due crescite è formalmente cominciato nel 1998, ma negli anni tra 2004 e 2006 il reddito è comunque cresciuto. La grande crisi ha però distrutto la ricchezza riportandola ai livelli degli anni Novanta. Irwin segnala anche che in ogni caso la povertà delle famiglie è scesa al 14,5% dal 15% dell’anno precedente, e che sono cresciuti i redditi della mediana delle famiglie con tanti componenti rispetto che per i single. Ma il punto è che la crescita del PIL non è correlata per forza con quella del reddito delle famiglie. Per farlo, ci vuole la politica.