Pedro Manfredini: è morto Piedone

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-01-21

Mitico calciatore degli Anni Sessanta, aveva una velocità pazzesca ed era soprannominato Piedone a causa di una foto scattatagli al suo arrivo in Italia dall’Argentina. Dopo la carriera calcistica aveva aperto un bar a Roma

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Pedro Waldemar Manfredini detto Piedone, calciatore argentino e centravanti della A.S. Roma tra il 1959 e il 1965, è morto oggi a Ostia. L’annuncio della sua morte è stato dato dalla società giallorossa sulla sua pagina Facebook.

Pedro Manfredini detto Piedone: l’ex centravanti della Roma è morto

Manfredini approdò in Italia dopo aver vinto la classifica dei cannonieri del Torneo Panamericano con la fama di essere velocissimo: El Clarin gli dedico un titolo emblematico all’epoca delle partite della Nazionale “No corre, vuela“. Manfredini, racconta Lino Cascioli nel suo libro “Storia Fotografica della A.S. Roma”, venne segnalato all’allora vicepresidente della Roma D’Arcangeli da Scopelli, ex calciatore della Roma partito per l’Argentina durante un campionato perché qualcuno aveva messo in testa a lui, Guaita e Stagnaro che sarebbero stati arruolati come soldati. Prima di diventare calciatore Manfredini aveva sostenuto anche alcuni incontri di pugilato.

Al suo arrivo a Roma Manfredini venne soprannominato Piedone perché la prima fotografia scattatagli in Italia sulla scaletta dell’aereo, aveva messo in risalto la lunghezza dei piedi. In realtà, racconta ancora Cascioli, Pedro calzava un normale 42. Con lui la Roma vinse la Coppa delle Fiere nel 1961 – unico trofeo europeo dei giallorossi – battendo in finale il Birmingham. Pedro, che non segnò in finale, aveva spopolato durante le partite in trasferta in quanto contropiedista velocissimo con spunti da 40 chilometri all’ora e, soprattutto, poco conosciuto e marcato non molto stretto dai difensori avversari in un’era in cui il match analyst non esisteva ancora.

Manfredini e la Rometta

Alla sua epoca è legata una vittoria in Coppa Italia e anche una battuta del film “I Mostri”, con Vittorio Gassman che urla dagli spalti dello stadio «Vai, Piedone, vai!». Ha giocato con Da Costa, Charles e Angelillo e ha segnato 104 gol in 164 presenze con la maglia giallorossa (media gol: 0,63). Fu capocannoniere in Serie a nel 1962-63. Alla sua epoca è legato anche uno dei periodi più bui della storia della Roma, con Marini Dettina che fa sapere di non avere più soldi per la società e l’allenatore Juan Carlos Lorenzo che lo annuncia in un’assemblea cittadina al Teatro Sistina che degenera in una colletta.

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Dopo la Roma Manfredini militò nell’Inter, nel Brescia e nel Venezia ritirandosi nel 1968 a 33 anni. Dopo la carriera ha aperto un bar (il bar Piedone a piazzale Clodio) e si è occupato di una scuola calcio prima di tornare a vivere con la moglie a Ostia dove oggi è morto.

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