Il paziente oncologico che non trova posto in reparto perché i letti sono occupati dai no vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-14

Andrea De Censi, direttore del reparto di Oncologia dell’Ospedale Galliera di Genova, denuncia la situazione insostenibile di pazienti no vax ricoverati con Covid

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Venerdì scorso, 12 novembre, parlando durante un evento organizzato a Milano da Airc a Focus Live, il festival del sapere di Focus, il direttore di struttura complessa Oncologia medica dell’Ospedale Galliera di Genova, Andrea De Censi, lanciava un allarme: “Oggi (venerdì, ndr) ho passato una giornata alla ricerca di un posto letto per un paziente in chemioterapia, con febbre a 39 e pochissimi globuli bianchi, quindi con un’infezione con rischio di sepsi grave. E non ho potuto ricoverarlo perché nel reparto di malattie infettive c’è un’occupazione molto elevata da parte di pazienti no vax con il Covid. Siamo di fronte a un’altra ondata e nel mio ospedale il 60% almeno dei pazienti ricoverati con il Covid sono no vax e sono i più gravi”.

L’edizione odierna de La Stampa riporta questa mattina un’intervista a Francesco Canale, direttore sanitario del Galliera: “È chiaro che, normalmente, questi pazienti vengono seguiti all’interno di Malattie infettive o di altri reparti, in stanze dedicate che ora sono occupate” spiega. “Sarebbe stato più comodo e più tranquillo per tutti – aggiunge – ma, al momento, il paziente non corre rischi aggiuntivi nell’effettuare la terapia a domicilio”.

Canale ha poi confermato i dati sbandierati con frustrazione da De Censi: “I No Vax oggi ricoverati al Galliera sono il 50- 60 per cento dei ricoverati in media intensità di cure e il 100 per cento di quelli in rianimazione. E i No Vax ricoverati ultimamente sono talvolta arroganti e negazionisti. Non dico tutti, talvolta è così”.

In Liguria l’incidenza è salita a 78,8 casi ogni 100mila abitanti, dato che però non preoccupa Canale: “Certo, va tenuto osservazione, ma per evitare la quarta ondata bisogna richiamare rapidamente per la terza dose tutte le categorie a rischio, a partire dalle residenze sanitarie assistite. E vanno stimolati alla vaccinazione i 40–50enni che ancora non hanno fatto il vaccino”.

La direzione sanitaria dell’Ospedale Galliera ha poi smentito la mancanza di posti letto in un comunicato.

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