Il regista premio Oscar Paul Haggis torna libero dopo le accuse di violenza sessuale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-04

Revocati gli arresti domiciliari a Paul Haggis: il regista vincitore di un premio Oscar era stato accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate da una donna inglese di 28 anni

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Il gip del tribunale di Brindisi Vilma Gilli ha accolto la richiesta, presentata dalla difesa, di revoca degli arresti domiciliari a carico del regista canadese Paul Haggis, 69 anni, sottoposto a fermo di indiziato di delitto domenica 19 giugno scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate su una donna inglese di 28 anni che sarebbero avvenute, per tre giorni consecutivi, in un B&B di Ostuni dove il cineasta si trovava per partecipare a un festival. Il premio Oscar si era difeso nell’interrogatorio per la convalida del fermo parlando di rapporti consensuali. Il fermo non era stato convalidato ma a suo carico era stato emesso un provvedimento di arresto ai domiciliari. Decisivo si sarebbe rivelato il lungo incidente probatorio dello scorso 29 giugno svoltosi nel tribunale della città pugliese durante il quale la presunta vittima è stata ascoltata dal gip.

Il regista premio Oscar Paul Haggis torna libero dopo le accuse di violenza sessuale

Nel provvedimento di revoca della misura cautelare, la gip di Brindisi Vilma Gilli riporta che il racconto della 28enne inglese durante l’incidente probatorio “non solo ha confermato l’assenza di contegni violenti costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare gli atti sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma l’originario giudizio espresso nella ordinanza” che aveva disposto gli arresti domiciliari per il regista, e cioè la “incapacità di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali”. Per Gilli “le modalità di incontro tra indagato e persona offesa, la spontanea permanenza della donna presso la residenza dell’indagato anche successivamente agli abusi, i momenti di convivialità tra loro durante le giornate o l’ordinaria messaggistica dei propri impegni/spostamenti, le modalità di commiato adottate dalla persona offesa, sono espressione di una complessità di interazioni tra le parti che, anche laddove meritevole di approfondimento, allo stato affievolisce il giudizio negativo della personalità di Haggis quale soggetto incline a esercitare violenza, fisica o psichica, in danno di terzi”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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