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Cosa potrà fare Patrick Zaki dopo la sua scarcerazione
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-12-08
Oggi l’uscita dalla prigione in cui è stato rinchiuso per quasi 700 giorni. Il 1° febbraio ci sarà l’udienza del suo processo
Oggi, dopo 670 giorni di detenzione in attesa di un processo che non è mai iniziato, Patrick Zaki è uscito dal carcere di Tora. Un breve passaggio al Commissariato di Mansoura dove è stata ufficializzata l’istanza di scarcerazione da parte dei magistrati. Ora lo studente ha potuto riabbracciare la sua famiglia che, commossa, lo ha atteso per quasi due anni. Ma la partita non è finita: il prossimo 1° febbraio, infatti, ci sarà la prima udienza del processo contro di lui. Ma cosa potrà fare il 30enne in attesa di quel giorno?
Patrick Zaki è libero, quali sono le sue prossime tappe
Le fonti ufficiali hanno confermato le voci che si rincorrevano nella giornata di ieri: la fine dell’infinita custodia cautelare (da innocente, visto che il processo non è mai iniziato nel corso di questi due anni) non prevede l’obbligo di firma. Ma, nonostante questo, Patrick Zaki non potrà lasciare l’Egitto. Perché se è vero che non dovrà mettere il proprio nome sul foglio ed essere riconosciuto dalle forze dell’ordine egiziane ogni giorno (e neanche l’obbligo di rientro notturno), lo studente non potrà fare il suo ritorno in Italia a causa del divieto di espatrio e della libertà vigilata.
Per questo motivo, in attesa della data del 1° febbraio – giorno della prima udienza del suo processo -, Patrick Zaki dovrebbe risiedere all’interno dell’abitazione della sua famiglia a Madinaty, un sobborgo nella zona orientale de Il Cairo. E lì, tra quelle mure di casa tanto agognate dopo aver passato quasi due anni all’interno del carcere di Tora, il 30enne attenderà il fatidico giorno. Il giorno in cui potrà finalmente difendersi da quelle accuse che hanno provocato quell’infinita custodia cautelare in prigione. Perché Zaki è libero, ma non è stato assolto dalle accuse di “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Lo potrà fare, finalmente, tra poco meno di due mesi.
(foto: da People)