Il patriarca Kirill escluso (per volere di Orban) dal sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue alla Russia

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-02

Il patriarca ortodosso Kirill, molto vicino a Vladimir Putin, è stato escluso – per volere del premier ungherese Viktor Orban – dal sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue alla Russia

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Gli ambasciatori Ue a Bruxelles hanno approvato un sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia nella riunione convocata dalla presidenza francese e che si è svolta eccezionalmente a Lussemburgo. Lo riferisce Bloomberg sottolineando che si è deciso un blocco parziale delle importazione del petrolio russo in arrivo via mare con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti. La misura partirà dal prossimo gennaio e quando arriverà a pieno regime bloccherà il 90% degli acquisti. Per superare le obiezioni dell’Ungheria, nel sesto pacchetto di sanzioni è stato escluso il patriarca russo ortodosso Kirill.

Il patriarca Kirill escluso (per volere di Orban) dal sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue alla Russia

Lo hanno riferito fonti europee citate dalla Dpa. Da Budapest il premier Viktor Orban ha dichiarato: “L’Ungheria si atterrà ovviamente alla decisione congiunta dell’Unione europea per quanto riguarda le sanzioni al patriarca di Mosca Kirill”. La posizione dell’Ungheria sul Patriarca “era nota da tempo” e nessuno al vertice di Bruxelles si è opposto, ha aggiunto Orban. Kirill, molto vicino a Putin, aveva benedetto la guerra in Ucraina paragonandola a una crociata contro i gay. Tra le altre misure stabilite dall’Ue c’è l’esclusione di Sberbank, primo istituto finanziario russo, dal circuito internazionale di pagamenti Swift. Colpite altre tre emittenti russe ritenute responsabili di rilanciare propaganda del Cremlino.

Le sanzioni degli Stati Uniti

Anche gli Stati Uniti aggiungono nuovi esponenti della cerchia di Putin alla “lista nera”. Il Dipartimento del Tesoro americano ha inserito nella lista dei funzionari russi sanzionati la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, il ministro dell’edilizia Irek Faizullin, il vice primo ministro Grigorenko e l’oligarca Alexei Mordashov insieme ai suoi figli. Lo ha annunciato la Casa Bianca. In una nota del Dipartimento del Tesoro Usa figurano altri funzionari e uomini d’affare russi, tra cui God Nisanov, che il segretario di Stato americano Antony Blinken definisce “uno degli uomini più ricchi d’Europa e uno stretto collaboratore di diversi funzionari russi”. La Casa Bianca ha affermato in una nota che le ultime sanzioni sono finalizzate a “reprimere l’evasione e inasprire le nostre sanzioni per migliorare l’applicazione e aumentare la pressione su Putin e sui suoi sostenitori”. Anche 7 yacht, tra cui lo Shellest e il Nega, e 3 aerei associati a funzionari e imprenditori russi sono stati soggetti a sanzioni.

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