Coronavirus: cosa cambierà per parrucchieri e centri estetici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-04

Il futuro dei saloni di bellezza sarà fatto di poltrone distanziate, kit monouso, spazzole impacchettate e sterilizzatori

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Quando avranno il permesso di riaprire, ovvero dopo la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, molto cambierà per parrucchieri e centri estetici. Spiega oggi il Corriere della Sera che il futuro dei saloni di bellezza sarà fatto di poltrone distanziate, kit monouso, spazzole impacchettate e sterilizzatori. Parla Rossano Ferretti:

«Ho sempre avuto un atteggiamento critico nei confronti dell’igiene dei saloni: ogni volta che un cliente si siede al lavaggio deve poggiare la testa su un piano sterilizzato e questo dovrà valere doppiamente per il futuro». In questo nuovo scenario c’è anche un ruolo più attivo del cliente e più educativo del parrucchiere. «Già in tempi non sospetti incoraggiavo le donne a farsi belle da sole, a casa: sono sempre stato convinto che la libertà dalla piega sia una forma di libertà femminile e insegno alle mie clienti come valorizzarsi anche con il phon e la spazzola di casa».

Chi sopravviverà dovrà rivoluzionare il modo di lavorare, a partire dall’orario. «I negozi dovranno trovare il modo di essere profittevoli, sia in termini di spazio che di ore: meglio 5 poltrone ben utilizzate che 20 malgestite. Ma soprattutto basta con la fascia classica 10-18, bisogna adeguarsi alla tabella oraria americana e giapponese che permette, facendo turni alterni, di tenere aperti fino alle 21. In questo modo si può offrire un servizio più ampio e soprattutto scaglionato: il concetto di salone pieno di clienti è del tutto superato, i miei negozi sono pensati come stanze private».

coronavirus parrucchieri centri estetici

Gli stessi problemi li segnala Andrea Corda, presidente di Atar22 che distribuisce Skin’s brasilian waxing e Wax and be metodo brasiliano per la depilazione.

Dovremo prendere confidenza con nuovi rituali e accessori. «La cliente—spiega— dovrà abituarsi a un protocollo essenziale per la sua salute e per quella delle operatrici. All’ingresso, nei nostri centri Wax and be troverà una mascherina monouso da indossare durante tutta la permanenza in istituto, il gel per le mani da applicare appena entrata, uno scanner per controllare la temperatura e, se verrà autorizzato, anche il test per valutare in tempo reale se si ha contratto il virus. Le operatrici dovranno igienizzare la cabina dopo ogni seduta, ma anche le maniglie delle porte e utilizzare sempre i guanti. La nostra cera è monouso e l’applicatore non viene mai a contatto con la pelle della cliente».

EDIT 7 aprile 2020: Oggi su Repubblica c’è una proposta dei centri fitness e salute per la ripresa:

Illustri Presidente del Consiglio e Ministri, noi operatori del settore Fitness per lo Sport e la Salute, desideriamo richiamare la Vostra attenzione sull’urgenza di dare risposte forti e concrete al settore del fitness e del wellness colpito in maniera durissima dalla chiusura dei nostri centri in tutta Italia. Parliamo a nome di un settore che conta quasi 25.000 aziende e ha un fortissimo impatto economico e sociale sul Paese:
– 20 Milioni di italiani grazie alle nostre attività si prendono cura della loro salute
– Oltre 5 milioni di bambini frequentano i nostri corsi
– 120.000 posti di lavoro
– 12 Miliardi di Euro di giro d’affari annuo
– Ingenti investimenti in innovazione, tecnologie, edilizia e arredi
Se aggiungiamo gli impianti sportivi, le cifre indicate salgono a 100 mila strutture e 1 milione di addetti. Oltre all’impatto economico generato dalle nostre imprese, il nostro settore crea un enorme valore sociale in termini di educazione ai sani stili di vita e alla prevenzione per combattere i rischi di obesità, soprattutto infantile, malattie cardiovascolari e tumori. Come affermato in modo forte e chiaro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esercizio fisico è un potente farmaco efficace contro le principali malattie croniche, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo. La palestra è soprattutto un investimento in salute: star bene conviene. Alle persone, allo Stato, alle imprese. Proprio in questo momento, tra l’altro, la sedentarietà che la situazione impone incrementa l’esigenza di favorire l’esercizio fisico al fine di rafforzare le difese immunitarie, di migliorare il funzionamento degli apparati cardio-respiratorio e di conservare e, se possibile, migliorare la salute dei cittadini. La totale chiusura di palestre e centri fitness, dal punto di vista sociale, non consente di raggiungere tali obiettivi e, dal punto di vista economico, sta mettendo in ginocchio l’intero settore.

centri fitness salute proposte

VI SOTTOPONIAMO QUINDI LE SEGUENTI PROPOSTE CONCRETE:
– L’istituzione di un Comitato tecnico congiunto con il Ministero della Salute per definire insieme le regole che ci consentano di riaprire nei tempi più brevi possibili, mettendo sempre al centro la sicurezza e la salute delle persone.
– Rendere detraibili in Dichiarazione dei redditi le spese per l’attività fisica da parte di tutti, senza limiti d’età e di spesa.
– Estendere e potenziare, fino al momento della riapertura dei centri, gli ammortizzatori sociali per i collaboratori delle nostre aziende in ogni forma: dipendenti, partite IVA, contratti sportivi.
– Estendere al nostro settore finanziamenti a fondo perduto e/o a tassi 0 con ammortamento a 10 anni per permettere, nonostante la crisi di liquidità, gli investimenti in formazione dei collaboratori, in innovazione tecnologica e in consulenza.
– Estendere il credito d’imposta sulle locazioni immobiliari anche alla categoria catastale D6 e D8
In gioco non è solamente una fetta fondamentale dell’economia italiana, ma anche la salute, la qualità della vita dei nostri concittadini e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.

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