“Me l’hanno rovinata”: parla la madre della babysitter che ha lanciato il bimbo dalla finestra a Modena

di Chiara Capuani

Pubblicato il 2022-06-04

La 32enne carpigiana, laureata in Economia, ha confessato che non si è trattato di un incidente: “Non so perché l’ho fatto, mi sentivo soffocare”.

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“Me l’hanno rovinata”. Queste le parole della madre di Monica Santi, la babysitter 32enne che ha lanciato fuori dalla finestra della villetta di Soliera il piccolo Tommaso, il bimbo di tredici mesi di cui doveva occuparsi. Monica, spiega ancora la mamma, era molto sola, ma “è sempre stata una brava ragazza. Monica è figlia unica, così come lo è il piccolo bimbo di Soliera. Per questo io sto pregando tanto sia per mia figlia, sia per quel piccolo che possa salvarsi”, ha dichiarato la donna come riportato su diverse testate locali.

“Me l’hanno rovinata”: parla la madre della babysitter che ha lanciato il bimbo dalla finestra a Modena

Monica Santi era laureata in economia e, fino al giugno scorso, aveva lavorato come segretaria in una ditta; una parentesi piuttosto difficile della sua carriera, che si era conclusa in tribunale tra accuse di mobbing e di stipendi non pagati. Una situazione che, secondo la madre, avrebbe aggravato la situazione psicologica della giovane. Poi, è arrivata la decisione di trascorrere un periodo a Nizza, lavorando come babysitter e migliorando al contempo le sue conoscenze del francese. Monica è tornata a Modena e a gennaio ha trovato lavoro proprio come babysitter per una famiglia di Soliera.

Il 31 maggio, poi, il black-out. Erano le 10 di mattina quando Monica ha lasciato cadere, dal secondo piano, il piccolo Tommaso, soccorso prima dalla donna delle pulizie e trasportato poi d’urgenza in ospedale. “Sono stata io a lanciare il bambino fuori dalla finestra. Non so perché l’ho fatto, mi sentivo soffocare”. E ancora: “Non è stato un gesto premeditato, ma frutto di un malore che improvvisamente mi ha colpita, mi sono trovata in uno stato di catalessi”: aveva confessato la donna. Il piccolo, che era stato ricoverato presso il nosocomio di Bologna in gravi condizioni, è poi stato dichiarato “fuori pericolo immediato di vita”.

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