Pappalardo scarica il no vax Franzoni: “Lui fascista, io artista” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-21

L’ex carabiniere continua a vaneggiare sulla campagna di immunizzazione (contraddicendosi più volte). Poi, nella sua intervista a “Non è l’Arena”, spiega i motivi della scissione interna

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Non chiamatelo fascista, ma artista. Il fronte no vax si scinde come un partito politico vessato dalle varie correnti ideologiche al suo interno. E così Antonio Pappalardo annuncia la fine delle corrispondenze di amorosi sensi con Nicola Franzoni, auto-eletto leader del fronte di Liberazione Nazionale. L’ex Carabiniere, intervistato da “Non è l’Arena”, prima sciorina i suoi classici pensieri sul vaccino, poi spiega i motivi che lo hanno spinto a dividersi da quel barista di Massa – che si autoproclamò nostalgico del duce e camerata – con cui aveva organizzato il raduno (vietato) ai Pratoni del Vivaro e quella manifestazione (a cui hanno partecipato i classici “4 gatti) a Roma dello scorso 14 febbraio.

Pappalardo scarica il no vax Franzoni: “Lui fascista, io artista”

Tutto parte dalla campagna di immunizzazione: “Io non mi faccio vaccinare perché ritengo che questo sia un siero (no, non è un siero, ndr) sperimentale e voglio vedere, prima di tutto, come per il vaccino del vaiolo, almeno 30 anni di sperimentazione prima di farmelo”. Il giornalista prova a spiegare che la mortalità si è ridotta, e non di poco, grazie alla campagna di immunizzazione, ma Pappalardo non demorde: “Questo lo dice lei. Ah, lei si riferisce ai dati che danno loro”. E anche sulle ospedalizzazioni in netto e costante calo: “Ma per carità di Dio. I dati sono completamente sbagliati”. E qui prosegue, ancora una volta, nelle sue contraddizioni. Perché il cronista di Non è l’Arena parla di calo dei ricoveri (e di tutti gli altri indici epidemiologici) e il Carabiniere in pensione dice: “Terrorismo tutte le sere, tot morti, tot contagi. La gente che è spaventata a morte. Siamo ritornati nel Medioevo”. Il tutto brandendo una pietra che gli è stata donata da un medico.

Poi il tema della manifestazione, senza successo (e partecipanti) che doveva esserci ai Pratoni del Vivaro e poi a Roma nel giorno di San Valentino. E lì annuncia la scissione con il “camerata” Nicola Franzoni, anticipata da quest’ultimo sui suoi canali social: “È lui che ha cercato noi. Ci siamo accorti che lui addirittura voleva andare a Predappio. E allora basta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma non è possibile. Ma posso mai essere fascista? Ma la vogliamo smettere con questa cavolate? Antonio Pappalardo è un artista, rispettoso della democrazia più di tutti gli altri. Siamo contro la dittatura Draghi e invochiamo la dittatura Mussoliniana? Ma non se ne parla nemmeno”.

(foto e video: da “Non è l’Arena“, La7)

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