La lettera di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: “L’ennesima barbarie, ma no al riarmo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-13

Sul Corriere della Sera Papa Francesco parla della guerra in Ucraina come di una “ennesima barbarie” e condanna la memoria corta degli uomini

article-post

Quello in atto in Ucraina è soltanto un “pezzo” della Terza Guerra Mondiale, che è già esplosa in più parti del pianeta e che adesso sta vedendo i suoi frammenti farsi “sempre più grandi, saldandosi tra loro”: è il commento che Papa Francesco fa sul conflitto attualmente in corso in Europa, in una lettera inviata al Corriere della Sera e pubblicata stamattina. “Tante guerre sono in atto in questo momento nel mondo – scrive il vescovo di Roma – che causano immane dolore, vittime innocenti, specialmente bambini. Guerre che provocano la fuga di milioni di persone, costrette a lasciare la loro terra, le loro case, le loro città distrutte per aver salva la vita. Sono le tante guerre dimenticate, che di tanto in tanto ricompaiono davanti ai nostri occhi disattenti. Queste guerre ci apparivano «lontane». Fino a che, ora, quasi all’improvviso, la guerra è scoppiata vicino a noi”.

La lettera di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: “L’ennesima barbarie, ma no al riarmo”

Papa Francesco ha ricordato i numerosi appelli alla Pace fatti dai suoi predecessori di fronte ai potenti del mondo, “come san Paolo VI, intervenuto nel 1965 all’assemblea generale delle Nazioni Unite, quando disse «Mai più la guerra! Mai più la guerra!»”. Nella sua lettera il Pontefice sostiene che quella alla quale stiamo assistendo “è l’ennesima barbarie” e noi, purtroppo, “abbiamo memoria corta”. Perché se ricordassimo “che cosa i nostri nonni e i nostri genitori ci hanno raccontato”, avvertiremmo “il bisogno di pace così come i nostri polmoni hanno bisogno d’ossigeno”. Poi l’attacco frontale al riarmo: “Se avessimo memoria, non spenderemmo decine, centinaia di miliardi per il riarmo, per dotarci di armamenti sempre più sofisticati, per accrescere il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi: 1.981 miliardi di dollari all’anno, secondo i conteggi di un importante centro studi di Stoccolma. Segnando un drammatico +2,6% proprio nel secondo anno di pandemia, quando invece tutti i nostri sforzi si sarebbero dovuti concentrare sulla salute globale e nel salvare vite umane dal virus”.

Potrebbe interessarti anche