Paolo Becchi e Repubblica “giornale dell’orfano”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-08

Il professore insulta il direttore del quotidiano su SkyTg24. I precedenti, suoi e di altri, nella denigrazione del giornalista

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Il professor Paolo Becchi ieri sera ha dato grande spettacolo di sé su Sky Tg 24 definendo durante la trasmissione condotta da Renato Coen e alla presenza di Davide Bellasio “il giornale dell’orfano” il quotidiano La Repubblica. Mario Calabresi, direttore di Repubblica, è figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato a Milano il 17 maggio 1972 in un attentato per il quale vennero condannati anni dopo Ovidio Bompressi, Leonardo Marino, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, tutti esponenti di Lotta Continua. L’insulto rivolto a Calabresi non è una novità per Becchi, che aveva scritto la stessa cosa su Twitter il 30 marzo scorso.

paolo becchi giornale dell'orfano 1

E soprattutto, come si fa notare su Twitter, l’insulto di Becchi non è un’esclusiva del professore di storia del diritto all’Università di Genova: Fabrizio Rondolino, nell’epoca in cui attaccava Repubblica perché troppo cattiva con Renzi, aveva scritto la stessa cosa in modo molto più crudele dicendo che Calabresi aveva fatto “carriera con i carnefici del padre” e chiamandolo “orfanello di professione“; stesso atteggiamento di Vittorio Feltri.

paolo becchi giornale dell'orfano 2

Durante la trasmissione la battuta orribile di Becchi era sfuggita al conduttore Renato Coen, che dopo aver riascoltato il nastro ha chiesto al professore di scusarsi. “Ma non ci penso nemmeno! Ho detto la verità”, ha risposto il professore. A quel punto Bellasio ha abbandonato lo studio e sono arrivate le scuse della direttrice di Sky Tg 24 e del conduttore su Twitter.

Becchi, ex ideologo del MoVimento 5 Stelle, aveva raccontato tempo fa di un veto sul suo nome da parte del MoVimento 5 Stelle: Casalino non faceva partecipare gli eletti grillini a trasmissioni in cui era invitato anche lui. Dopo l’uscita su SkyTg24 il professore avrà altro tempo libero per riflettere sulle sue affermazioni.

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