Paola Muraro è la prossima grana del M5S a Roma?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-03

Lunedì l’assessora e la sindaca saranno sentite in Commissione Ecomafie. E la prima potrebbe chiedere di essere ascoltata in segreto. Mentre continuano le voci su un avviso di garanzia in arrivo

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Paola Muraro lunedì sarà ascoltata dalla Commissione Ecomafie insieme alla sindaca Virginia Raggi per il ciclo dei rifiuti a Roma, dopo l’audizione di luglio di Daniele Fortini (quella rimasta famosa perché Stefano Vignaroli, più volte nominato dall’ex AMA, è rimasto in religioso silenzio per tutto il tempo: stavolta il deputato parlerà?). Per giorni lei è rimasta in silenzio, anche quando si addensavano le voci su un avviso di garanzia in arrivo. Adesso potrà dire la sua.

Paola Muraro è la prossima grana del M5S a Roma?

La Muraro è finita al centro delle polemiche appena un mese fa per la consulenza ottenuta dall’Ama, l’Azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti, grazie ai suoi rapporti con gli ex dirigenti. Ma anche per il legame con Manlio Cerroni, il ras delle discariche protagonista di svariate inchieste e processi. E proprio in quella sede la Procura di Roma potrebbe scoprire le carte, rivelando se davvero Muraro è indagata nell’ambito delle verifiche avviate prima che fosse scelta per ricoprire uno dei posti chiave del Campidoglio. Spiega oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Fiorenza Sarzanini:

La Ecomafie ha gli stessi poteri della magistratura, con i pubblici ministeri lavora spesso in tandem. Dunque la procedura prevede che le persone convocate possano farsi assistere da un legale qualora ritengano che le loro dichiarazioni possano essere utilizzate anche ai fini dell’inchiesta penale. Inevitabile che si debba conoscere a che punto sono gli accertamenti condotti dal sostituto Alberto Galanti. Anche per evitare possibili interferenze tra i due organismi. E forse non è un caso che l’avvocato Salvatore Sciullo abbia già fatto sapere che Muraro potrebbe chiedere di essere ascoltata in audizione segreta, almeno per quanto riguarda alcuni passaggi.
«Siamo pronti a valutare ogni istanza delle parti interessate», conferma Bratti. Il coinvolgimento di Muraro nell’indagine penale non è mai stato un mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo avuto nella gestione del tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà di Cerroni, che è già a processo per fatti passati ed è stato iscritto sul registro degli indagati pure nel nuovo fascicolo. Muraro è sempre stata favorevole — e lo ha dichiarato più volte pubblicamente — alla riapertura dell’impianto ma su questo è entrata in rotta di collisione con l’ex presidente dell’Ama, Daniele Fortini, che ha invece votato per la chiusura visto che il tritovagliatore era al centro di un’inchiesta. E proprio questa sua posizione, i motivi che la convincevano della necessità di utilizzarlo nonostante non fosse stato ritenuto idoneo, è adesso oggetto di approfondimenti da parte dei magistrati

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Il ciclo dei rifiuti a Roma (La Repubblica, 30 luglio 2016)

Un deciso impulso alle indagini della Procura di Roma è stato dato proprio dall’ex presidente di Ama Fortini. Scrive oggi Valeria Pacelli sul Fatto: «Le sue accuse sono state ad ampio raggio: nel corso di un interrogatorio come persona informata dei fatti ha consegnato ai magistrati della Capitale 14 dossier in cui viene passato al setaccio anche il ruolo di funzionari e dirigenti di vari settori che avrebbero contribuito a logorare l’Ama. “Ho rappresentato una situazione anomala e per certi versi stravagante ”, ha detto Fortini una volta uscito dalla Procura. In sostanza, c’erano buchi nella documentazione: “Mai un contratto tra Ama e Colari per l’uso del tritovagliatore di Rocca Cencia, mai una gara d’appalto”. Nei giorni seguenti,non ha risparmiato neanche Muraro: “Perché – disse ad Agorà su Rai3 – non andò in Procura se era a conoscenza di truffe? Perché è andata con la sindaca Raggi a Rocca Cencia (il riferimento è di un blitz fatto d a ll ’assessore e dal sindaco nell’impianto, ndr) e non al Salario? Lì c’è un’inchiesta che potrebbe riguardarla, al Salario no”. E ancora: “È in atto un golpe per togliere di mezzo chi in Ama crea ostacolo a disegni che sono molto evidenti”».
 

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