Fatti
Il no vax che per non finire in terapia intensiva per il COVID ci finisce per overdose di vitamina D
neXtQuotidiano 07/12/2021
Il 50enne Veneto è stato curato dai medici dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova e sottoposto a una lunghissima sessione di dialisi per ripulire
Essere medici di se stessi e non fidarsi di chi ha studiato per anni ed è esperto in materia. Queste sono le motivazioni che hanno spinto un no vax di Padova, risultato positivo a un tampone molecolare, a non affidarsi alle cure del personale medico-ospedaliero e tentare la via di internet. Quella che prometteva un rimedio “naturale” a questo virus. Voleva evitare il ricovero, voleva evitare la terapia intensiva. Ma ci è finito lo stesso (con tanto di lunghissima dialisi per ripulire il suo sangue) per overdose da vitamina D.
Overdose vitamina D per curare il Covid, no vax in terapia intensiva a Padova
La storia – l’ennesima che indica un delirio generalizzato nella fronda degli anti-vaccinisti – arriva dall’ospedale Sant’Antonio di Padova. L’uomo, un 50enne veneto, si era rivolto ai medici dopo esser risultato positivo a un test Covid. Lui, da non vaccinato, ha rischiato di sviluppare la forma più grave e aggressiva della malattia derivante dall’infezione di Sars-CoV-2 e per questo sono intervenuti i medici del reparto Infettivi dell’azienda sanitaria padovana. E proprio quei dottori hanno scoperto un qualcosa di molto grave: nel suo sangue c’era una quantità immensa di vitamina D, talmente elevata da non esser stata sintetizzata e smaltita dal suo organismo.
Perché la vitamina D fa bene, ma ci sono dei limiti (stesso discorso vale per i livelli di altre vitamine e proteine nel sangue). Per questo motivo, l’uomo in overdose vitamina D è stato trasferito nel reparto Nefrologia dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova. Ma prima è dovuto passare nel reparto di terapia intensiva dove è stato sottoposto, anche, a una lunghissima 24 ore di dialisi per ripulire il suo sangue da quell’eccesso di “ergocalciferolo e colecalciferolo”.
Il medico: “Curiamo tutti, ma ascoltate la scienza”
Una vicenda che dovrebbe servire da monito a tutti coloro i quali provano queste paradossali e non funzionanti “cure fai da te” lette su internet e propinate sui social (ma anche su alcuni siti di “informazione”) che arriva all’indomani della morte di un altro no vax, sempre a Padova, che aveva rifiutato non solo il vaccino ma anche le cure dei medici. Perché, come spiega il professore Lorenzo Calò, primario di Nefrologia all’Ospedale Sant’Antonio, al Corriere Veneto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo occorre fidarsi di chi fa il medico di professione e ha studiato: “Trattiamo chiunque, che sia pro o contro i vaccini, per noi tutti i pazienti quando hanno bisogno vengono seguiti. L’unica cosa che ci sentiamo di raccomandare a chiunque, anche ai no vax, è che va consultato sempre il proprio medico di famiglia prima di somministrarsi qualsiasi farmaco, chiedendo spiegazioni piuttosto che agire in maniera autonoma, correndo dei rischi notevoli come è stato in questo caso”
(ospedale Sant’Antonio di Padova, da Google Maps)