L’ospedale alla Fiera di Milano e i donatori: «Dove sono finiti i soldi?»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-21

Giuseppe La Scala, a capo di uno studio con duecento legali e 150 dipendenti, e anche vicepresidente dell’Associazione piccoli azionisti del Milan, denuncia «la mancanza di trasparenza sull’uso dei fondi» e chiede di capire «come sono stati utilizzati i nostri soldi donati» per l’ospedale alla Fiera di Milano

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Giuseppe La Scala, a capo di uno studio con duecento legali e 150 dipendenti, e anche vicepresidente dell’Associazione piccoli azionisti del Milan, denuncia «la mancanza di trasparenza sull’uso dei fondi» e chiede di capire «come sono stati utilizzati i nostri soldi donati» per l’ospedale alla Fiera di Milano e minaccia un’azione legale nei confronti di Regione Lombardia dopo aver donato 10mila euro insieme ai colleghi per la sua costruzione. Scrive oggi Repubblica Milano:

Il legale si dice pronto a rivolgersi alla giustizia civile se non verrà reso noto il rendiconto delle spese. «Abbiamo uno studio a due passi dalla Fiera, e anche per questo ci siamo sentiti chiamati a dare il nostro contributo — ha raccontato La Scala — . Poi abbiamo capito che il progetto scontava di una certa approssimazione dal punto di vista sanitario, non solo col senno di poi, ma anche col senno di prima, perché poteva essere fatto molto meglio». Soprattutto, il legale afferma che quando «abbiamo iniziato a guardare i regolamenti con i quali è stata organizzata questa raccolta, ci siamo accorti che manca qualsiasi previsione del rendiconto nei confronti dei donatori».

Il legale descrive un sistema contabile privo di trasparenza. «La Fondazione Comunità, una sorta di emanazione di Fondazione Cariplo, ha costituito al suo interno un fondo dedicato il cui primo donatore è stata Fondazione Fiera, con 50 mila euro e gli spazi messi a disposizione. Questo fondo dedicato — continua il legale — aveva un comitato di gestione composto da un rappresentante di Fondazione Comunità e due di Fondazione Fiera con funzioni di indirizzo, cioè di consigliare a chi dare i quattrini. Fondazione Comunità sgancia i quattrini a quelli che fanno iniziative connesse all’ospedale e questi rendicontano alla Fondazione Comunità che, a sua volta, rendiconta a se stessa e a Fondazione Fiera. Insomma, se la cantano e se la suonano».

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Così, se ora fondazione Fiera non renderà pubblica la destinazione dei soldi, La Scala è pronto a rivolgersi alla magistratura. «Chiederemo agli enti coinvolti di avere accesso agli atti in base alle norme sulla trasparenza perché, anche se la fondazione è un soggetto di diritto privato, in questi casi quella di Fiera ha un’origine pubblica e la Fondazione Comunità è emanazione di una banca, ha quindi dietro un sistema di vigilanza pubblica».

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