Ora c’è un vescovo che dice addirittura che “il Ddl Zan sovverte la legge di Dio e quella naturale”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-20

“La negatività grave della legge Zan è l’introduzione delle tematiche relative all’ideologia gender che rappresentano il sovvertimento della legge naturale e della legge di Dio. Della legge naturale perché un maschio è un maschio, una femmina è una femmina”

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Sul Ddl credevamo di averle sentite tutte ormai. Ma invece ci pensa il vescovo di Sanremo-Ventimiglia Antonio Suetta a smentirci. Perché oggi, interpellato dall’Adnkronos ne ha detta una curiosa (e neanche poco). E ovvero: “Il ddl Zan” che contrasta l’omotransfobia “sovverte la legge di Dio oltre che quella naturale”. Insomma, non ci è andato giù leggero, lui che dopodomani sarà a Roma per la manifestazione dedicata alla difesa della vita. “Il ddl Zan sovverte la legge di Dio – precisa – non tanto nella parte in cui dice di perseguire e prevenire la discriminazione su cui siamo tutti d’accordo: che non si debba essere discriminati e perseguitati per nessuna ragione è un principio sul quale siamo tutti d’accordo ma questa legge c’è già”.

Però, ecco che arriva il “però”  del vescovo di Sanremo-Ventimiglia Suetta: “Noi – dice lui- dobbiamo insegnare il rispetto di tutti. La negatività grave della legge Zan è l’introduzione delle tematiche relative all’ideologia gender che rappresentano il sovvertimento della legge naturale e della legge di Dio. Della legge naturale perché un maschio è un maschio, una femmina è una femmina. Poi è evidente che ogni persona va rispettata per l’orientamento sessuale che esprime indipendentemente dalle valutazioni che ognuno può dare”.

Il vescovo Suetta torna anche sulle parole pronunciate nei giorni scorsi dal presidente della Cei (“il ddl Zan più che affossato va corretto”) e osserva: “il cardinale ha detto nella sostanza quello che ho detto: se parliamo di prevenire ogni sorta di discriminazione non c’è nemmeno bisogno di dire che siamo tutti d’accordo, se invece si introduce un altro discorso, che è quello della ideologia gender, allora non possiamo essere d’accordo. Combattere la discriminazione è una ragione buona e condivisibile ma non si può fare passare maliziosamente altro. E ricordiamoci che la libertà di opinione viene punita solo nelle dittature”.

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