Oliviero Toscani sul ponte che crolla chiede scusa ma…

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-06

Il fotografo della frase infame sulle vittime del Ponte Morandi torna a sostenere la tesi (inventata) della frase decontestualizzata…

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Ieri pomeriggio, travolto dalle polemiche dopo le frasi infami sul ponte che crolla, Oliviero Toscani ha pubblicato su Twitter un messaggio in cui sosteneva che le sue frasi fossero state decontestualizzate:

oliviero toscani

Il che è semplicemente falso perché quello che ha detto Toscani non è estrapolato da nessun contesto: questo è il video di quello che ha detto a Un giorno da pecora su RadioRai 1.

Oggi su Repubblica il fotografo invece si scusa ma continua a parlare a vanvera di foto estrapolate dal contesto e sostiene che voleva dire tutt’altro rispetto a quello che ha detto:

«Mi scuso. Di più: ho vergogna anche di scusarmi. Sono distrutto umanamente e profondamente addolorato».

Sì, ma sul Morandi sono morte 43 persone e lei ha detto quelle parole in radio ai microfoni della trasmissione “Un giorno da pecora”. Ci spiega?
«Ho detto quelle parole infelici, ma la mia frase è stata estrapolata dal contesto. Volevo solo dire che Fabrica è un centro culturale che non ha nulla a che fare con Autostrade. E che non stavamo discutendo di quello, del ponte Morandi che è cascato. Il ponte non c’entra nulla con le nostre attività, noi ci confrontavamo sulle forme di comunicazione moderna. E insomma tutto il casino che è stato montato ad arte su quell’incontro con le Sardine, Benetton, il ponte… ecco quello non ci interessa».

oliviero toscani ponte morandi

Sarà, ma giustamente le famiglie delle vittime del Morandi, e non solo loro, si sono indignate.
«Richiedo scusa. Ho sempre ammirato il riserbo, la dignità dei parenti delle vittime, la forza con la quale chiedono giustizia, la tenacia di un dolore mai esibito. Sono un esperto e mi intendo di facce belle; ebbene, tra quelle rivelate dal dolore in questo nostro disgraziato e magnifico paese, ricordo bene l’impressione che mi fece la signora Egle Possetti, che spesso li rappresenta, le parole che ha sempre saputo trovare, forti e persino scandalose nella richiesta di giustizia ma mai cupamente vendicative. Vorrei averli anche io dei parenti così se dovessi finire vittima di una tragedia come quella».

Stupisce ancora il silenzio del Partito Democratico su un loro iscritto permette agli altri di fare propaganda. Azzeccata, peraltro:

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