Nutri-Score: il Giornale e il cibo italiano che fa male

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-05

In realtà, come capirebbe anche un deficiente, il sistema Nutri-Score non “mette in pericolo” i piatti “della tradizione italiana”, ma tutti quegli alimenti che hanno una qualità nutrizionale bassa rispetto ad altri

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Il Giornale racconta oggi che l’Unione Europea prepara un dossier “segreto” letale per il Made in Italy: il «semaforo nutrizionale» inventato nel Regno Unito e, dal 2018, in una sua evoluzione spinta soprattutto dai francesi: il sistema nutri-score.

Si tratta di un’etichettatura stampata sul fronte della confezione che semplifica il giudizio su ogni alimento assegnandogli un colore e una lettera sulla scala: verde (A), verdino (B), giallo (C), arancio (D), rosso arancio (E). Verde indica maggior contenuto di nutrienti giudicati positivamente: fibre, proteine, frutta, verdura, leguminose e oleaginose. Il rosso è l’allarme per nutrienti da limitare: calorie, grassi saturi, zuccheri e sale. Il problema è che così si crea un pregiudizio sul cibo a prescindere dalla quantità consumata e da come è inserito nel contesto di una dieta. Il risultato è che la Coca cola light è verdina e lo speck rosso fuoco. Cosa che avrebbe senso se si consumassero interi pasti fatti esclusivamente di speck. Così concepito, il sistema è un siluro contro la collaudata dieta mediterranea che mescola sapientemente le materie prime tipicamente made in Italy, grande risorsa per l’export italiano.

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Il nutri-score e i prodotti a rischio

In realtà, come capirebbe anche un deficiente, il sistema Nutri-Score non “mette in pericolo” i piatti “della tradizione italiana”, ma tutti quegli alimenti che hanno una qualità nutrizionale bassa rispetto ad altri. Così la Coca Cola Light è “verdina” perché evidentemente la normale Coca Cola non lo è perché ha più zuccheri. Un sistema abbastanza semplice da comprendere che però, curiosamente, non viene spiegato nell’articolo del Giornale a firma di Giuseppe Marino. Quindi avranno la lettera E e la marchiatura “rosso fuoco” anche i salumi tedeschi. Che sia una guerra è dubbio, di certo non è una guerra all’Italia. E infatti chi è che parla di paper segreto e boiata pazzesca?

Il documento preoccupa talmente la Lega che Matteo Salvini ha denunciato il rischio a Porta a porta: «C’è un’altra trattativa tenuta nascosta a Bruxelles, quella sul bollino sugli alimenti con semaforo rosso, giallo o verde. Alimenti come l’olio di oliva o il prosciutto San Daniele o il pecorino romano avrebbero il semaforo rosso. È un paper segreto. È una boiata pazzesca». Nulla è deciso e il governo italiano sta presentando un sistema alternativo di classificazione, ma potrebbe comunque essere tardi: il sistema dei colori banalizza la questione e proprio per questo è efficace nella comunicazione.

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I prodotti bocciati (Il Giornale, 5 dicembre 2019)

Senza contare che l’etichetta non presuppone alcun tipo di divieto o obbligo di acquisto: tecnicamente il consumatore può fregarsene e continuare a mangiare come gli pare.

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