Lo scudo sindacale che permetterà a Schilirò di inveire ancora contro il Green Pass

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-10-09

La vice questore di Roma Nunzia Schilirò diventata famosa per le frasi contro il Green Pass dette sul palco di Piazza San Giovanni a Roma è stata nominata “dirigente nazionale” dal sindacato di polizia: la carica le permetterà di continuare a esprimersi in pubblico senza dover chiedere permesso ai suoi superiori

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Nunzia Alessandra Schilirò, la vice questore di Roma che lo scorso 25 settembre era salita sul palco dei “No Green Pass” a Piazza San Giovanni a Roma per inveire contro il certificato verde, potrà tornare ad aizzare le masse di scettici e complottisti che ogni sabato si organizzano per manifestare nelle principali città italiane. Questo grazie al nuovo ruolo che il sindacato nazionale di polizia Cosap le ha riservato: dirigente nazionale per le Pari opportunità. Un escamotage, ufficializzato in una nota recapitata a Roma lo scorso giovedì 7 ottobre, che le consentirà di esprimersi pubblicamente senza dover chiedere autorizzazioni ai suoi superiori, come consentito ai sindacalisti della polizia. Ricoprirà “una figura alla quale vanno attribuite tutte le prerogative previste dalla normativa vigente”, spiega nella nota il segretario generale del Cosap Sergio Scalzo.

Il suo discorso, nel quale invocò la “disobbedienza civile”, citando Ghandi, come “dovere sacro quando lo Stato diventa dispotico”, sarà comunque oggetto di un’azione disciplinare avviata dal Ministero degli Interni nei suoi confronti. La stessa titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, aveva parlato di “dichiarazioni gravissime” e aveva annunciato sforzi “affinché vengano accertate, con assoluta celerità, le responsabilità sotto ogni profilo giuridicamente rilevante a carico dell’interessata”.

La nuova funzione sindacale è comunque propedeutica alla difesa della vicequestore al consiglio interno di disciplina, l’organismo composto da tre membri del ministero e due sindacalisti di polizia che sarà chiamato a giudicarla.

“Per coerenza – fu il giudizio del portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti – la dottoressa Schilirò dovrebbe smettere di servire con l’uniforme uno Stato nel quale sembra non credere e, coerentemente, seguire le vie che riterrà più convenienti per sé stessa e per gli altri per proseguire e perseguire le sue personali convinzioni”. Appena due settimane fa in sua difesa si era espresso il leader della Lega Matteo Salvini, anche se lei stessa aveva precisato di non avere ambizioni politiche.

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