Fatti
Il mistero dei soldi dati (in contanti) dai no pass a Nunzia Schilirò
neXtQuotidiano 22/11/2021
La raccolta fondi “per coprire le spese” e “aiutare le famiglie bisognose” è un giallo. L’ex vice-questore non ha mai rivelato la cifra, neanche ai suoi seguaci su Telegram
Pendono dalla sue labbra a ogni manifestazione, ogni comparsata televisiva e ogni messaggio pubblicato in quell’universo negazionista ospitato da Telegram. Si fidano talmente tanto di lei e delle sue battaglie (che sono figlie di cattive interpretazione non solo della realtà, ma anche dei principi Costituzionali) dal darle soldi in contanti. Fondi che non si sa esattamente come sono stati e come saranno utilizzati. Anzi, a quanto pare sono già finiti. Questa è la fantastica storia dell’ex vice-questore Nunzia Schilirò che non risponde neanche a chi – dopo aver fatto la sua donazione al termine di una manifestazione no Green Pass – chiede di sapere la cifra raggiunta.
#Schilirò, la ricordate?
Alla fine della manifestazione di sabato 14, in cui ha raccolto donazioni IN CONTANTI fra le presenti, postando su Telegram un ringraziamento tutte per le #donazioni e che questi soldi avevano già coperto le spese sostenute per la manifestazione 1/2 pic.twitter.com/CAFGJGpD8d— Alan Paul Panassiti (@AlanPanassiti) November 21, 2021
Nunzia Schilirò e il mistero dei soldi raccolti dopo le manifestazioni no pass
Il canale Telegram si chiama “Il Coraggio di Venere” e i messaggi di Nunzia Schilirò vengono condivisi all’interno di quell’universo fatto di satelliti no Green Pass. Come sottolinea Alan Paul Panassiti, tra la genesi delle richieste economiche e l’epilogo – parziale – di quella raccolta fondi perpetua ci sono molte incongruenze che si evidenziano proprio nei messaggi distopici pubblicata dall’ex vice-questore paladina dei no vax.
Si parte dai ringraziamenti, post manifestazione del 14 novembre a Roma, per i soldi in contanti ricevuto al termine dell’evento e con la promessa di un conteggio e dell’ufficializzazione della cifra raccolta. Ma questo conto non sarà mai presentato alle migliaia di persone scese in piazza. Servivano, come spiegato dalla stessa Nunzia Schilirò in una serie di messaggio audio, a “coprire le spese” per l’organizzazione delle manifestazioni (compreso l’allestimento del palco e del sistema audio per i microfoni). Poi, la parte avanzata, sarebbe stata destinata a quelle che vengono definite “famiglie bisognose”.
Talmente tanti che “ne servono di più”
Poi, però, il mistero. In un ulteriore messaggio pubblicato nel canale ufficiale – e ricondiviso in tutti gli altri satelliti su Telegram – la stessa Schilirò stupisce tutti: dopo non aver mai indicato la cifra (in contanti) raccolta al termine delle manifestazioni, si presenta al cospetto di tutti i suoi “adepti” dicendo che i soldi raccolti non bastano per aiutare le persone in difficoltà. E il corto-circuito si palesa agli occhi di tutti: prima dice che i soldi sono talmente tanti e per questo le occorrevano (a lei e a tutti i suoi collaboratori) diversi giorni per contarli, poi dice che con quella cifra erano state coperte le spese. Infine spiega che i fondi non sono sufficienti e ne servono di più. E al verde del Green Pass si unisce il giallo della raccolta fondi.