I numeri dell'ATAC: ogni giorno assenti 12 su 100

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-16

Il tasso di assenza dei dipendenti dell’ATAC nel primo trimestre 2017 è stato del 12,1%, in crescita del 9,2% rispetto all’anno passato mentre il tasso medio di assenza per malattia è stato del 5,9%, in crescita del 20%

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Il Corriere della Sera pubblica oggi un’infografica riepilogativa dell’ATAC e dei dipendenti, che sono 11590, di cui 1400 donne e diecimila uomini; il tasso di assenza dei dipendenti dell’ATAC nel primo trimestre 2017 è stato del 12,1%, in crescita del 9,2% rispetto all’anno passato mentre il tasso medio di assenza per malattia è stato del 5,9%, in crescita del 20%. Il costo del personale sostenuto nell’esercizio 2015 ammontava a 536,5 milioni.

Troppe, le assenze, anche rispetto alla media del report interno relativo ai primi tre mesi del 2017, secondo cui il tasso di assenza registrato tra i conducenti di bus e tram a Roma (5.800 unità su 11.590 dipendenti) è stato dell’11,9%. Tradotto: circa 700 al giorno, di cui 350 per malattia (il dato è in aumento anche rispetto al 2016:10,5%). I macchinisti della metro assenti sono stati il 12,4%: cioè una sessantina al giorno (su un totale di 500) di cui la metà per indisposizione.
Un solo autista, invece, è stato finora licenziato dall’Atac per «giusta causa». L’uomo, nel frattempo, è morto in un incidente motociclistico. Nel dicembre 2008, in viale Isacco Newton, al Portuense, mentre era alla guida di un autobus della linea 31 travolse e uccise un pensionato di 66 anni. L’autista del bus era sotto l’effetto di cocaina.

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I numeri dell’ATAC (Corriere della Sera, 16 luglio 2017)

Il dramma è che l’età media delle vetture ormai sfiora i 10 anni, l’azienda è in crisi (le perdite strutturali sono di 70-100 milioni l’anno), mancano i pezzi di ricambio e, su 1.200 autobus marcianti, 500 in media rientrano ai box perché gli autisti segnalano guasti meccanici. Guasti che, però, stando ai controlli dell’azienda, vengono poi riscontrati poche volte in officina. Il motivo dello stop, in verità,sarebbe un altro: l’impianto dell’aria condizionata che si rompe spesso e volentieri. E a bordo, con le temperature di questi giorni, in pochi hanno voglia di fare gli eroi.

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